E' più facile che un cammello" di
Valeria Bruni Tedeschi - Italia (2004)
Dispersa, insicura, disunita; questi i
tratti distintivi dei personaggi interpretati da Valeria Bruni Tedeschi. Nel
film “E’ più facile che un cammello….” , al suo esordio come regista, l’attrice
torinese veste i panni di Federica, una giovane scrittrice che di giorno vaga
senza meta per Parigi e di notte è in preda ad attacchi di panico.
“Schifosamente ricca, Federica si tormenta per questa sua “sfortunata”
condizione.
E se Federica con i suoi perenni
spaesamenti suscita nello spettatore qualche moto d’adesione, i suoi familiari
sono delle persone fatue e prive d’emozioni. La madre (Marysa Bovini che
interpreta se stessa) è una signora algida e piena di sé; il papà (Roberto
Herlitzka) il classico “padrone” freddo e distaccato; la sorella (Chiara
Mastroianni) una donna isterica e fumosa ed il fratello, un ragazzo
sbiadito, sfuocato e senza spina dorsale. Completa questa incerta galleria di
personaggi, Pierre (Jean Hugues Anglade) il fidanzato di Federica, figlio di una
cameriera e di un operaio della Renault, morto d’infarto dopo aver lavorato
dieci ore al giorno per trent’anni.
Al di là di delle crepe narrative, il
film appare morbosamente noioso, fin troppo autoriale e privo di slanci
immaginativi. Quei pochi artifici stilistici proposti (la realtà frammista a
sogni, delle piccole inserzioni di cinema d’animazione a colori ed in bianco e
nero, dei vecchi spezzoni di Carosello ed una ricercata colonna sonora) non
bastano a salvarlo dalla mediocrità.
Un po’ poco per un film che é stato già
osannato dalla critica e dal pubblico francese e premiato per la “miglior
regista esordiente” al Tribeca Film Festival, la manifestazione cinematografica
creata da Robert De Niro.
Eppure Valeria Bruni Tedeschi ti incanta
ogni qual volta compare sullo schermo e ti seduce con i suoi sorrisi, le sue
incertezze ed i suoi balbettii emotivi. Pollice verso ma non possiamo negarle
un’altra possibilità.
Recensione pubblicata su
L'Articolo" Redazione napoletana de
"L'Unità" - 18.7.2004