La donna perfetta di Frank Oz - USA -
2004
Johanna Eberhart (Nicole Kidman) dirige
l’EBS, un network che assorbe milioni di spettatori. Tutto sembra filare liscio
finchè l’inarrestabile donna in carriera confeziona un format che fa fiasco ed è
costretta a mollare tutto. Il marito (un grigio yes-man) per aiutarla a superare
il “terribile” momento, si trasferisce con l’allegra famigliola a Stepford.
In questa piccola cittadina del
Connecticut le donne sono sempre allegre e sorridenti, vestono alla moda, hanno
tutte delle curve mozzafiato e sono delle massaie perfette ed inappuntabili. Nel
corso dell’esile sviluppo narrativo si scoprirà che queste creature fatate non
sono altro che delle donne- robot, costruite per asservire docilmente i loro
frustrati maritini. Il finale, scontato e prevedibile, riporterà la normalità
nella tranquilla cittadina.
Questa ennesima commedia d’evasione
americana, remake del film “La fabbrica delle mogli” di Bryan Forbes (uscito nel
1975 e con Katharine Ross come protagonista) non ha nessuna carica pulsante e si
spegne languidamente nel corso della narrazione.
La storia è così pallida ed incolore che
non merita nessun approfondimento di tipo sociologico e psicologico. Fatta
eccezione per qualche battuta un po’ pepata, l’unica chicca veramente deliziosa
è un’esilarante citazione di “Duello al sole” di King Vidor che compare sul
finale del film.
Il regista Frank Oz, in questa pellicola
insipida e priva di brio, non riesce a rinverdire i fasti delle sue commedie
precedenti (“La piccola bottega degli orrori”, “Tutte le manie di Bob”, “In &
Out”). Una monumentale Nicole Kidman regge da sola tutto il film e offre
un’ulteriore prova della sua straordinaria versatilità d’attrice. A completare
il cast Cristopher Walken, Bette Mildred e Glenn Close.Quando si dice lo spreco.
Recensione pubblicata su L'Articolo- Redazione napoletana del
"L'Unità" - 25-7-2004