Una donna per la
vita
Non è facile per un regista all’esordio sfondare al cinema. A farne le spese è questa volta Maurizio Casagrande, figlio d’arte (il padre Antonio è stato uno dei più grandi interpreti di Viviani) attore che, dopo anni di gavetta in teatro, è esploso sul grande schermo come “spalla” di Vincenzo Salemme ed ha collezionato diverse apparizioni come “caratterista” in diverse commedie nostrane.
Un film, il suo, che ha come tallone d’Achille una trama fin troppo esile ed evanescente. Maurizio (Casagrande), portiere di un grande albergo, dopo aver mollato Marina, l’insopportabile e bruttina fidanzata (Impacciatore), s’invaghisce di Nadine (Madè), una sensuale chiropratica. Ma il fantasma di Marina continua ad ossessionarlo. Maurizio finirà nuovamente tra le sue braccia?
Una vicenda che strappa qua e là solo qualche tiepido sorriso ma che ha il pregio di non scivolare mai nella battuta becera e nella volgarità da bar dello sport. Il cast di contorno, di tutto rispetto (Neri Marcorè, Vincenzo Salemme, Pino Insegno, Maurizio Mattioli, Simona Marchini, Giobbe Covatta ed Alena Seredova) non basta a risollevare un film, onesto e garbato, privo d’ispirazione.
Recensione pubblicata su Segno Cinema N 183 sett-2013