Intervista a Cristina Donadio

 

Con i suoi occhi magnetici ed il suo sguardo duro ma pulsante Cristina Donadio è uno dei volti più intensi che hanno attraversato il cinema italiano d’autore in questi anni. Attrice vitale, energica e passionale, a soli diciotto anni, debuttò al cinema ne Il regno di Napoli di  Schroeter. Dopo aver saltellato negli anni tra cinema e teatro, ha raggiunto la meritata notorietà nel 1993 interpretando Carmela, nel secondo episodio di  Libera di Pappi Corsicato. Nella sua carriera non ha mai amato i compromessi e le mezze misure e dopo essere stata diretta da Liliana Cavani, da Pasquale Squitieri ed aver recitato al fianco di Sergio Castellitto, Claudia Cardinale, Fabrizio Bentivoglio a teatro è diventata la musa di Enzo Moscato.

Quanto le è costato rimanere fedele alle sue scelte?

 

"Quando ero giovanissima Borghese mi chiese di firmare un contratto in esclusiva per lui e mi propose di recitare in Ecceziunale veramente e ne Il malato immaginario di Moliere al fianco di Alberto Sordi. Ma io rifiutai la sua proposta perché quelle erano pellicole in cui non credevo. Allora mi lasciavo guidare dal sentimento e non dalla ragione.

Al tempo, anche se per motivazioni completamente diverse, rinunciai ad interpretare ne La città delle donne di Fellini il sogno ricorrente di Mastroianni. Il grande maestro riminese non seguiva un piano di lavorazione stabilito ma dirigeva lasciandosi guidare dall’ispirazione. Era un mese che ero a Cinecittà, venivo pagata regolarmente, ma non avevo ancora girato una scena. Fu allora che presi la decisione di mollare tutto e di andare via. Quando accetto un ruolo mi lascio guidare dalla passione; sarà per questo motivo che ho deciso di interpretare film più sommersi come Maledetta Euridice che non è mai uscito nelle sale Animali che attraversano la strada di Gaudino, Rose e pugnali di Carla Apuzzo e Nessuno di Calogero che hanno avuto tutti una scarsa visibilità.

Tra le tante pellicole che ha interpretato, quale secondo lei avrebbero meritato maggiore fortuna?

 

"Malemare, La festa perduta, un film sul terrorismo e sui brigatisti e La donna delle meraviglie di Alberto Bevilacqua, un regista con grandi capacità troppo sottovalutato dalla critica."

 

Lei ha recitato spesso con attori stranieri. Tra i tanti chi la colpì maggiormente sul set?

 

"Ben Gazzarra lo incontrai sul set di Bevilacqua, Klaus Kinski mentre giravamo un film d’azione, ambientato negli stessi luoghi dove avevano girato Apocalipse Now e Treat William, l’attore che aveva interpretato Hair ne La stangata napoletana diretto da Vittorio Caprioli."

 

Degli attori di teatro con cui ha recitato chi ricorda con maggiore affetto?

 

"Gianni Agus era garbato, affabile, affascinante e con lui ed Aroldo Tieri, Giuliana Lojodice, Carlo Hinterman, Giancarlo Sbragia parlavo delle ore ed ascoltavo i loro consigli. Quando sei giovane poi sei come una spugna ed assorbi tutto quello che gli attori più anziani ed esperti di te ti dicono. Ma ho recitato anche con Carlo Croccolo, Dolores Palumbo, Aldo Giuffrè ed ho fatto la mia prima tournee con Nino Taranto in Caviale e lenticchie. Qualche mese dopo la morte di Taranto, grazie all’ausilio di fantocci di gommapiuma a grandezza naturale e dei nastri registrati di suoi spettacoli, in suo omaggio, allestii un varietà al Festival di Benevento."  

 

A teatro lei ha interpretato spesso donne inquiete, con il cuore e l’anima in subbuglio.

 

"Nella mia carriera ho recitato diversi monologhi al femminile ma forse quello che mi è rimasto nel cuore è quello tratto da L’amante di Margherita Duras. Ricordo che per quello spettacolo convinsi Pappi Corsicato ad accompagnarmi, in scena, al pianoforte.

 

Come vive il suo rapporto con il teatro?

 

"L’incontro con Enzo Moscato è stato determinante per la mia carriera. Prima di conoscerlo era il teatro che veniva a me e non ero io che vivevo il teatro. Il teatro deve essere ingoiato e poi deve venire fuori come il sudore, le lacrime. Devi diventare anima  e non essere un personaggio."

 

Quali sono i suoi prossimi progetti?

 

"Ho interpretato Gli occhi di Cristo, un corto diretto da Luigi Barbieri che sta facendo il giro di diversi festival. Lo stesso regista ha già scritto la sceneggiatura di un nuovo film ed ha ritagliato per me una bellissima parte." 

 

Articolo pubblicato su "Il Napoli - Epolis"- 17 - 7 -2007

 

 

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