Diario di un killer (Diary of a hitman)

 

di Roy London con Forest Whitaker, Sherilyn Fenn, John Bedford Lloyd, Sharon Stone, James Belushi – USA -1992 – Durata 91’

 

Decker (Forest Whitaker) è un sicario professionista ma gli omicidi che ha sul groppone iniziano a stargli stretti ed accetta un ultimo incarico perché deve pagare l’ultima rata del mutuo della casa. La sua prossima vittima è Jain (Sherilyn Fenn) moglie di Al (Lewis Smith) e quando scopre che deve ammazzare anche il suo bambino che non ha compiuto nemmeno un anno, va in crisi. Incontra Jain, le parla e finisce per innamorarsene. Koenig, il suo capo ed Al gli sono alle costole e lui, dopo aver svelato alla donna che era stato assoldato dal marito, la mette in salvo e fa fuori Al.

Il film parte come un thriller, vira nel sentimentale e, senza scadere nello sdolcinato, termina con il più classico dei lieto fine.

London non stigmatizza, non giudica, né prende posizione ma descrive il protagonista come un serial-killer dal cuore tenero, disperatamente solo alla perenne ricerca di una spalla su cui piangere. In apertura del film compare uno psicoanalista, il dottor Raymond Jameson (John Bedford Lloyd) a cui Dekker, solo e senza amici, si rivolge per alleggerire la coscienza. Fingendo che siano solo il frutto dei propri sogni gli accenna ai delitti che ha commesso ma lo psicoanalista, una persona rigida e super-controllata, intuisce che qualcosa non quadra nei suoi racconti ed in prima seduta lo invita a sospendere il trattamento.

Dekker se ne va sbattendo la porta e tra sé e sé, commenta: “ Che sbaglio ho commesso. A volte uno strizza è soltanto uno strizza. Quello non mi può aiutare a star meglio. Solo io posso farlo.” Sul finale Dekker, pressato da Koenig e da Al, è psicologicamente a pezzi, sconnette ed in piena tempesta emotiva si presenta a casa dello psicoanalista a cui, confusamente, accenna alle persone che ha ucciso in passato. Jameson non si commuove, non s’intenerisce ma lo blocca subito e l’invita ad andare via immediatamente da casa sua, minacciandolo di chiamare la polizia.  Piccole apparizioni di Sharon Stone (con caschetto scuro) nel ruolo di Kiki, sorella di Jain e di James Belushi, in quella di un anonimo poliziotto.

 

 

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