Il diabolico dottor Satana (Grotos en la noche)

di Jesus Franco con Howard Vernon, Diana Loris, Ricardo Valle, Conrado San Martin, Maria Silva - Spagna – 1961 – Durata 95’ – B/N -

 

Dopo l’incendio del proprio laboratorio che ha deturpato il viso di sua figlia Melissa (Diana Loris), il dottor Orlof (Howard Vernon) è ossessionato dall’idea di restituirle la bellezza perduta. Frequenta il Gatto nero, un locale dove si esibiscono delle giovani  ballerine ed una volta individuate quelle che hanno una pelle liscia e levigata, le fa rapire da Morpho (Ricardo Valle) il suo fido servitore che, dopo averle uccise, le conduce nel suo castello. L’ennesima operazione di trapianto cutaneo non ha l’esito sperato ed allora il dottore decide di innestare sul viso della figlia la pelle di donne ancora in vita. Orlof è incantato dalla bellezza di Wanda, ballerina dell’opera, fresca sposa di Edgar Tanner (Conrado San Martin) l’ispettore di polizia che ha il compito di indagare sulle misteriose morti delle ragazze scomparse. Olof la rapisce e si accinge ad operarla ma Morpho si ribella, uccide il dottore e libera Wanda ma è freddato da Tanner appena giunto al castello.

Ennesimo remake del capolavoro di Occhi senza volto di Georges Franju (1959) ma meno disperato, struggente e commovente dell’originale. Franco ripropone le classiche atmosfere gotiche ed immerge nella nebbia il cupo e funereo castello di Orlof. Rispetto alla pellicola di Franju, il regista inserisce alcune varianti; annulla la figura di Louise, introducendo quella di Tanner e soprattutto  da vita a quella più inquietante di Morpho, un uomo con una mostruosa cicatrice al volto che era stato impiccato per parricidio e che Orlof aveva resuscitato con un operazione al cervello e reso ritardato e (quasi) cieco per poterlo asservire alle proprie dipendenze. Il film si dipana secondo una trama prevedibile e prima del tragico epilogo si assiste alle infruttuose operazioni del dottor Orlof che cerca, invano e disperatamente di ricostruire il volto della figlia. Ad amplificare le atmosfere inquietanti della pellicola le stradine poco illuminate ed un bianco e nero spettrale. Sullo sfondo uno scrittore fallito, ricoverato in precedenza in manicomio che per ottenere fama e gloria si accusa dei delitti.

 

 

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