Detenuta in attesa di giudizio
Chissà se Anna Paglialonga, cinquantunenne, nativa di Capua, amministrativa in
servizio presso il SERT dell'Asl,
ricorda “Detenuto in attesa di giudizio”, caustica e graffiante pellicola,
diretta nel 1972 da Nanni Loy ed interpretata da un Alberto Sordi in stato di
grazia. In quel film l’Albertone nazionale vestiva i panni di Giuseppe Di Noi,
un onesto geometra italiano, residente da anni in Svezia che decideva
di tornare in Italia con moglie e figli. Alla frontiera, senza conoscerne i
motivi, era ingiustamente arrestato e tradotto in carcere,. Dopo essere stato
relegato in celle fredde e buie, costretto a subire innumerevoli smacchi ed
umiliazioni ed a mangiare intrugli e brodaglie, era ricoverato in manicomio
giudiziario. Solo allora si scopriva che le accuse a suo carico erano infondate.
Finito l’incubo Di Noi tornava di corsa in Svezia con la famigliola. Come il
povero Di Noi, anche Anna Paglialonga ha vissuto un’esperienza analoga. Tradotta
all’alba del 21 aprile 2008 nel Carcere femminile di Pozzuoli, con l'infamante
accusa di associazione per delinquere di stampo mafioso, strappata all’affetto
dei cari, é stata reclusa diciannove giorni. Grazie alla solidarietà ed al
sostegno delle altre detenute è riuscita a sopravvivere a quell’inferno.
Riconosciuta innocente, e scarcerata, ha dovuto poi subire l’umiliante rinvio a
giudizio da parte della Procura della Repubblica. Da quei giorni sono passati
cinque lunghissimi anni ed adesso lei può finalmente sventolare la sentenza
definitiva che la riconosce totalmente estranea alla vicenda. Una storia buia,
claustrofobica, dai contorni kafkiani, che ripropone i temi delle disumane
condizioni in carcere dei detenuti e ribadisce la lentezza, le storture e gli
orrori della macchina giuridica-burocratica. Questa vicenda ha spinto Enzo de
Camillis, a sceneggiare e dirigere un corto interpretato da Luisa Ranieri, dal
titolo “Diciannove giorni di massima sicurezza” e distribuito dall’Istituto
Luce. Sulla palpitante vicenda è in fase d’allestimento anche una fiction dal
titolo “Colpevole d’innocenza”, che sarà diretta dallo stesso Enzo de Camillis e
che conta già sull’adesione al progetto di Giancarlo Giannini.
A produrla