Il destino nel nome. The namesake  (The namesake )

di Mira Nair con Irrfan Khan, Tabu, Kal Penn - India – 2006 – Durata 122’

Scampato ad un disastro ferroviario mentre in treno stava leggendo Il cappotto di Gogol, il giovane Ashoke (Irrfan Khan) inizia a viaggiare per il mondo e si stabilisce in America dove sposa, la bengalese Ashima (Tabu). Ben presto la coppia è allietata dalla nascita di un bambino. Secondo la tradizione i nonni devono scegliere il nome ma dovendo registrarlo all’anagrafe Ashoke gli dà quello provvisorio di Gogol. Qualche anno dopo nasce la piccola Sonia e Ashoke e Ashima si battono perché entrambi i figli non rinneghino le loro radici culturali. Con il  passare degli anni Gogol (Kal Penn) frequenta una ricca ragazza americana, s’iscrive all'università di Yale ed odia il proprio nome. Ma quando suo padre muore comprende che quel nome tanto disprezzato simboleggiava la speranza di un futuro migliore.

Nair si affida una trasposizione classica e convenzionale e non riesce ad imprimere passione ed energia ad una vicenda che mostra l’ennesima contrapposizione tra due generazioni di immigranti a confronto. Il rapporto tra il sognatore Ashoke e suo figlio Gogol avrebbe meritato maggiore attenzione ed è lasciato troppo sullo sfondo.  "Siamo tutti usciti dal cappotto di Gogol", afferma Ashoke a suo figlio che non gli perdona di aver scelto per lui il nome di uno scrittore considerato al tempo “un ipocondriaco, un paranoico, senza amici e che si suicidò, lasciandosi morire di fame.”  Nair diluisce la vicenda con una narrazione calligrafica e si mostra sempre molto attenta a ricostruire la cerimonia che precede il matrimonio  di Ashoke e Ashima ed a mostrare le pittoresche e variopinte tradizioni bengalesi. Dal romanzo L’omonimo di Jhumpa Lahiri

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