Dahmer - Il
cannibale di Milwaukee (Dahmer)
di David Jacobson con Jeremy Renner,
Arthur Kayar, Matt Newton, Dion Basco-- USA – 2002 – Durata
Jeffrey Lionel
Dahmer (Jeremy Renner) lavora in una fabbrica di cioccolato. Solo e senza amici
ama adescare ragazzi nei luoghi pubblici, portarli a casa, offrire loro qualche
drink e farli a pezzi. La sua prima vittima è Khamtay (Dion Basco) un ragazzo
dai lineamenti asiatici al quale in cambio di un paio di scarpe propone di
scattargli qualche foto; dopo averlo sedato con un sonnifero, aziona un trapano
elettrico e gli buca il cranio. La seconda vittima è Lance Bell (Matt Newton) un
aitante campione di wrestling e
Il film si mantiene
in bilico tra l’horror e la fredda ricostruzione degli avvenimenti e propone un
tiepido scavo psicologico del protagonista, descritto come il classico ragazzo
dai modi gentili e dalla faccia pulita che vive in una rigida famiglia
cattolica. Introverso e taciturno, quando prova ad intavolare qualche discorso
non nasconde la propria omosessualità e con i suoi sarcastici commenti
sorprende gli interlocutori. Rodney ha un crocefisso e Jeffrey, dopo
avergli chiesto se è cattolico gli dice:
“Sai cosa rappresenta la croce? Uno strumento di supplizio, ci giustiziavano i
criminali. E quindi pregare la croce è come pregare una sedia elettrica o una
ghigliottina. La cosa strana è quando vai in chiesa ti fanno bere il sangue e
mangiare il corpo di Cristo. Ce l’abbiamo un’anima? Quando muori non spiccano
mica il volo i piccioni dal tuo cadavere.”
Successivamente quando Rodney gli chiede di aprirsi, confessa:
“Sono un pervertito, sono un
esibizionista e sono anche un maniaco sessuale ed un assassino, come te.” Il
regista non prende posizione ed, anche se sfuma al massimo gli aspetti orrifici
della vicenda, ci propone un paio di scene dal sapore forte; su tutte quelle del
giovane protagonista che, con lucida determinazione, conserva la testa di una
sua vittima in una scatola di legno e fa poi l’amore con un cadavere. I titoli
di testa: ci informano che Jeffrey Lionel Dahmer, soprannominato per i suoi
delitti “il mostro di Milwaukee”, fu condannato il quindici febbraio del
Stralcio da “Vero come una finzione” Springer Editore – 2010 di Matteo Balestrieri, Stefano Caracciolo, Riccardo Dalle Luche, Paolo Iazzetta, Ignazio Senatore