Crimen perfecto - Finché morte non li
separi” - 2005 - Spagna
Rafael (Guillermo Toledo) è un venditore
(con i fiocchi) del reparto femminile di un grande centro commerciale. Vittime
del suo irresistibile fascino, le giovani e conturbanti commesse, premiate
dall’affascinante seduttore, con delle indimenticabili notti d’amore. Morto il
responsabile del piano, la lotta per ottenere la sospirata promozione si
restringe a Rafael ed al suo acerrimo nemico, Don Antonio (Luis Varela)
venditore dell’attiguo reparto maschile. A seguito di una fortuita colluttazione
con Rafael, Don Antonio ci lascia le penne. Unica testimone del delitto è
Lourdes (Monica Cervera) una commessa bruttina e follemente innamorata
dell’irresistibile casanova. La donna lo ricatta e dopo essere diventata la sua
amante, lo costringe a sposarla ed a frequentare la sua disturbata famigliola
d’origine. A Rafael non resta che eliminarla ed architettare il classico delitto
perfetto...
Questa gustosa pellicola, diretta da
Alex de
La scelta vincente del regista è quella
di non propinarci la solita e stereotipata rappresentazione della “zitella” che,
per farsi perdonare il suo aspetto fisico (non particolarmente attraente) si
mostra eternamente disponibile, materna e passiva ma, all’opposto, quello di una
donna cinica, calcolatrice, dispettosa, vendicativa e disposta a tutto pur di
raggiungere il suo scopo.
E (infatti) non appena Lourdes comprende
che il suo dongiovanni, non le regalerà mai un sorriso accattivante o una
battutina mordace o maliziosa, passa all’azione. Diverrà suo complice e,
svelando all’incredulo Rafael il suo passato da macellaia, sarà lei stessa che
farà a pezzi, con un’accetta, il cadavere del povero Don Antonio.
Ma la vendetta, si sa, è un piatto che
va servito freddo, ed una volta avuto in pugno il suo uomo, Lourdes lo
costringerà a licenziare, ad una ad una, le procaci commesse che componevano il
suo piccolo harem. Ancora non paga, non solo lo obbligherà a sposarla, ma lo
condannerà a sorbirsi la sua impresentabile famigliola, composta da una madre
dispotica, un padre narcolettico ed una sorellina mitomane. Il finale del film
(scoppiettante e carico di humour) riserverà allo spettatore un’altra piccola
sorpresa; il caro Rafael continuerà ad essere solo un povero e velleitario
sognatore, Lourdes, invece, diverrà ricca e famosa.
Alex de
Non mancano i riferimenti e le citazioni
al cinema d’autore ed in special modo a quello di Luis Bunuel. Il titolo del
film è, infatti, un chiaro omaggio ad “Ensayo du crimen” (con splendidi
frammenti in bianco e nero che mostrano il volo nel vano dell’ascensore della
povera suora) e soprattutto una scena che fa il verso a quella di “El”, che
mostra Rafael, sull’orlo dell’incipiente follia, che allucina le facce dei
colleghi di reparto che lo sbeffeggiano e gli ridono in faccia.
Film simbolo da consigliare a tutte le
“zitelle” ed alle “bruttine stagionate” (da ri-vedere, in tema, l’omonimo e
divertente film, diretto nel 1996 da Anna Di Francisca) che, erroneamente, danno
troppo peso al loro (brutto?) aspetto fisico, dimenticando che ogni donna, ogni
qual volta miscela il proprio sex-appeal con i misteriosi poteri alchemici che
compongono l’animo femminile, è in grado di sedurre e conquistare qualsiasi uomo
le capiti a tiro.
“Crimen perfecto” è nel complesso una
piacevolissima sorpresa, sorretta da due attori (Toledo e Cervera) simpatici, in
forma smagliante e calati perfettamente nella parte.
Il sottotitolo in italiano (“Finchè
morti non vi separi”) è un chiaro riferimento ai tentativi del protagonista di
sbarazzarsi della “cara” mogliettina.
Piccola
curiosità. Il titolo originale (Crimen ferpecto) è un omaggio ad “Asterix e gli
allori di Cesare” (1972) con Obelix ubriaco che ripeteva di continuo "ferpettamente!".
Recensione pubblicata sulla
Rivista "Friendly" Numero 5 -
Maggio 2005