Correndo con le forbici in mano (Running
with scissors)
Augusten Burroughs (Joseph Cross)
assiste impotente alla disgregazione del matrimonio di sua madre Deirdre(Annette
Bening) poetessa nevrotica ed insoddisfatta e di suo padre Norman (Alec Balwin)
insegnante di matematica, frustrato ed alcolizzato. Deirdre crolla e si affida
alle cure del dottor Finch (Brian Cox) uno psichiatra bizzarro e senza scrupoli
che non disdegna di ripulire i pazienti di tutti i loro averi. Deirdre ha una
storia con la sensuale Fern (Kristin Chenoweth) ed Augusten, adottato dal
dottore, va a vivere con lui, con sua moglie Agnes (Jll Clayburg) e con le sue
figlie la stralunata Hope (Gwynette Paltrow) e la ribelle Natalie (Evan Rachel
Wood). Il giovane Augusten diverrà l’amante di Neil Bookman (Jospeh Fiennes) e
darà, nel tempo, alle stampe la propria autobiografia.
Film a doppia velocità; intrigante,
demenziale e divertente nella prima parte, irritante e verboso, nella seconda. I
personaggi che sfilano sullo schermo sono dotati di un tocco anarchico ed
irriverente ma con il progredire della vicenda le loro nevrosi ed i loro tic
diventano eccessivi e fin troppo caricaturali. Non mancano le scene gustose
(Agnes che si nutre con i croccantini per i cani, Natalie, per gioco, vuole fare
un elettroshock ad Augsten) qualche esilarante ed ironica presa in giro della
psicoanalisi (il gatto di Hope si chiama Freud e Finch ha allestito un “masturbatorium”,
una stanza attigua al suo studio dove può sprigionare le proprie istanze
autoreotiche) ed una feroce e dissacrante critica sulla deriva americana degli
Anni Settanta. Il dottor Finch è descritto come uno psichiatra che sembra
paterno ed affettuoso ma è un furfante ed ha delle idee tutte sue sulla famiglia
(un ragazzo a tredici anni dovrebbe scegliere i propri genitori) ed ha l’hobby
di adottare i suoi ex pazienti.
Recensione pubblicata su Segno Cinema - Numero 147 -
Settembre- Ottobre 2007