Contronatura
di Alessandro Tofanelli con Andrea Di
Stefano, Maya Sansa, Valeria Cavalli – Italia
– 2005 - Durata
In
una macchia della Maremma, Giacomo (Andrea
Di Stefano), solitario ed ispido
boscaiolo, mentre sta cacciando di frodo, colpisce, involontariamente, l’auto su
cui sta viaggiando Francesca (Valeria Cavalli), la moglie del farmacista del
paese, che si schianta contro un albero.
Giacomo la soccorre e lei, al
risveglio, è convinta che le abbia salvato la vita. Giacomo, uomo schivo e
riservato, ha scelto di
vivere lontano dai clamori del
mondo e vive in
un casolare con la sorella Cornelia (Maya
Sansa), una ragazza selvatica e disturbata per la quale scolpisce
uccelli di legno che lei poi dipinge.
Dopo un’affannosa ricerca, Francesca scopre dove abita Giacomo ed, attratta
dalla sua insolita scelta di vita, inizia a gironzolargli intorno. Profondamente
mutata dopo l’incidente, Francesca, ignara delle chiacchiere del paese,
trascorre gran parte del tempo nella macchia e, divenuta l’amante di Giacomo,
finisce, irrimediabilmente, per scatenare l’insana gelosia di Cornelia che
l’affronta e le lascia credere di essere la moglie di Giacomo.
Nelle ultime battute si
scopre che i genitori di Giacomo e di Cornelia erano morti in un incidente
d’auto e lei, salvata dal fratello, si era legata morbosamente a lui.
Un finale convulso chiude la vicenda.
All’esordio il regista evita
svolazzi e calligrafismi di scrittura, si affida a dei dialoghi ridotti all’osso
e lascia che la natura,
come sottolineato dal titolo, sia la vera protagonista del film. Fedele ad uno
dei più collaudati cliché narrativi, il regista ci mostra come l’ingresso in
scena di Francesca,
la classica moglie
borghese, annoiata, vuota ed insoddisfatta che s’invaghisce del bel tenebroso,
turba l’equilibrio creatosi in quella specie di oasi, al di fuori del mondo,
provocando dei prevedibili sconvolgimenti.
Il regista si tiene alla larga da scandali o da provocazioni e la
tematica dell’incesto rimane sullo sfondo fino ad assumere i contorni di una
regressione infantile dal sapore quasi ancestrale.