Periferie del mondo, periferie
immaginarie
Ci sono dei festival il cui
loro principale scopo è quello di attirare il maggior numero di spettatori. Non
importa il tema trattato; quello che conta è il glamour degli ospiti invitati e
quanti più i “curiosi” abbagliati dalla manifestazione. C’è chi sceglie, invece,
dei percorsi più accidentati, rischiando un minor richiamo di pubblico ed
“un’involontaria” disattenzione della stampa e degli addetti ai lavori.
“Periferie del mondo, periferie immaginarie” è un festival scomodo, che disturba
lo sguardo. La collocazione a Secondigliano, al “Centro Gridas”, in Via Monte
Rosa, è già di per sé una chiara scelta di campo che traccia, in maniera
inequivocabile l’area tematica intorno al quale si dipana l’intera
manifestazione. “Periferie del mondo” si interroga e scava dentro i rapporti tra
creatività e nuova marginalità sociale. Un
tempo esisteva il proletariato, fascia sociale compatta, con una propria precisa
identità storica e culturale. Con il passare dei decenni, questa classe è stata
sempre più assorbita nella piccola borghesia, fino a far (quasi) disperdere le
tracce di sé. In una società dove i ricchi sono sempre più ricchi ed i poveri
più poveri, si è fatta largo, negli ultimi decenni, una nuova e consistente
fascia sociale, definita “sottoproletariato”. Ma se prima gli operai erano
oggetti di culto della sinistra italiana, ed incarnavano la difesa dei valori
alti (onestà, dignità, solidarietà) facilmente recintabili e condivisibili da
altre classi sociali, il “sottoproletariato” si nutre, invece, oggi di miti ed
ideologie che sembrano sostanzialmente autoreferenziali. “Periferie” ha cercato,
quindi, di proporre una mappatura di questo fenomeno sociale, partendo proprio
dai prodotti culturali (i video e le canzoni di Maria Nazionale, di Luciano
Caldore e di altri neo-melodici) che questa classe è riuscita, fino ad oggi, ad
elaborare. Stranamente, di fronte a questo oggetto così complesso ed articolato,
sociologi, pensatori ed addetti ai lavori, non sono riusciti a fornire griglie
di letture e spiegazioni adeguate. Per chi voglia continuare ad
approfondire le tematiche relative alla marginalità sociale ed alla creatività
ad essa collegata, nel Centro Gridas”, saranno proiettati oggi, alle ore 16.00,
per il concorso cortometraggi, opere dirette da Giovanni Meola e da Luca
Penangelo. A seguire la proiezione di “Zona
L'Articolo- Redazione napoletana del "L'Unità" - 18-03-2004