Comandante di Oliver Stone
Tutti
i politici sono allenati a non mostrare mai in pubblico i loro veri sentimenti e
strutturano, nel tempo, una personalità “come se”, che li rende freddi,
distaccati ed impermeabili ad ogni coinvolgimento emotivo. Gli psicoanalisti lo
sanno, da tempo. Che di questa patologia soffrisse anche il mitico Fidel Castro,
confesso, che non me lo sarei mai aspettato. Per tutto il tempo dell’intervista
concessa al grande Oliver Stone, il Lider Maximo, infatti, pur non sottraendosi
a nessuna domanda è apparso sempre misurato, freddo, controllato e sopratutto
intento a difendere la sua “rivoluzionaria” scelta
di vita.
Nel
corso della lunga intervista Fidel, pur non concedendo nulla allo spettacolo, ha
ricordato, con orgoglio, il suo appoggio determinante al fianco del popolo
dell’Angola, le sue innumerevoli battaglie contro lo strapotere colonialista e
rievocato, con estrema precisione, i terribili giorni successivi all’attacco
alla Baia dei Porci ed il pericolo corso dall’umanità di una guerra atomica.
Peccato, però, che di fronte alle domande più insidiose del regista americano,
Castro abbia, il più delle volte glissato, scegliendo di rispondere da politico
navigato.
Fidel,
infine, non ha mostrato un gran senso dell’humour e quelle rare volte che Stone
ha provato a stuzzicarlo un po’ ( “Ha mai pensato di rivolgersi ad uno
psichiatra?”, “Sono certo che se andasse in giro per Cuba con un paio di bermuda
ed una T- shirt nessuno la riconoscerebbe”) ha magistralmente sorvolato sulle
sue innocenti provocazioni.
Il documentario, perfetto da un punto di
vista stilistico, non è mai stato trasmesso negli Stai Uniti ed è stato girato
dal regista nel 2002, due anni prima di “Alexander”, il suo ultimo kolossal
cinematografico. Olivier Stone ha scelto uno stile molto sobrio ed asciutto e lo
ha arricchito con frammenti di documentari in B/N d’epoca dove compaiono il
dittatore Batista, il mitico “Che”, Kennedy, Nixon e gli altri politici che
hanno retto le sorti del mondo.
Sbagliavo. Fidel, per un attimo, nel corso dell’intervista si è lasciato andare.
E’ stato quando Stone gli ha chiesto se si fosse mai innamorato di qualche
attrice. Solo allora il suo volto si è illuminato. Un solo nome: Sofia.
Recensione pubblicata su L'Articolo- Redazione
napoletana del "L'Unità" - 08-05-2005