La cintura
di Giuliana Gamba con Eleonora
Brigliadori, James Russo, Anna Bonaiuto – It
Bianca
Ravelli (Eleonora Brigliadori) amante di un professore universitario s’innamora
ricambiato di Vittorio De Simone (James Russo) un giovane assistente americano.
Bianca e Vittorio vanno a vivere insieme ma ben presto i loro rapporti, tesi e
burrascosi, culminano con litigate, schiaffi e spintoni che eccitano Bianca e la
spingono a far l’amore con Vittorio, in maniera sfrenata ed impetuosa. La coppia
si lascia travolgere da questo gioco malsano e, dopo un periodo di crisi, i due
si sposano. Vittorio, in piena crisi creativa, incapace di terminare il suo
nuovo romanzo, è sempre più teso ed irritabile e, nonostante Bianca sia incinta,
lui continua a percuoterla. Bianca perde il bambino e lo denuncia ma nel corso
del processo il giudice (Anna Bonaiuto) lo assolve. E
quando le strade dei due coniugi sembrano definitivamente dividersi, i
due finiranno per ricercarsi nuovamente.
Tratto da un testo di Alberto
Moravia, il film
puntava tutto sulla visione delle (velate) nudità dell’allora emergente ed
avvenente protagonista. La regista si limita a dirigere un fiacco e noioso
soft-erotico che scatena l’ilarità dello spettatore ogni qual volta i due
protagonisti si picchiano prima di dar vita ai loro tempestosi incontri amorosi.
Il titolo del film rimanda ad una scena clou del film; Bianca regala una cintura
a Vittorio che invece di ringraziarla perde le staffe e l’accusa di averla
comprata solo per farsi picchiare. Bianca lo guarda delusa e stupita e gli urla
in faccia il proprio disprezzo: ”Tu sei
completamente pazzo. Anche quando faccio qualcosa di carino, con le tute
perversioni riesci a rovinare tutto. Il fatto è che tu sei malato, tu vuoi che
ti provochi perché sei un violento, perché hai bisogno di violenza, hai bisogno
di picchiarmi per provare qualcosa perché sei un fallito, anche nel tuo lavoro
sei una nullità, non sei uno scrittore. Ti senti forte solo quando hai in mano
quella sfottuta cintura. Non arriverai mai da nessuna parte perché non sei
niente, niente.” Ferito nell’orgoglio Vittorio reagisce picchiandola con la
cintura ed un attimo dopo fa l’amore con lei. Per motivare l’insana passione di
Bianca per le percosse, Gamba mostra in flashback la piccola Bianca in mare,
sommersa dalla paura di annegare mentre si agita freneticamente temendo di
affogare ; per calmarla il padre le
da un pugno in pieno viso, lei sviene ma al risveglio trova il padre che le
sorride e mentre la coccola, le sussurra: “Piccolina,
è tutto finito.” Sceneggiato da
Francesca Archibugi.
Stralcio da “Vero come una finzione” Springer Editore – 2010 di Matteo Balestrieri, Stefano Caracciolo, Riccardo Dalle Luche, Paolo Iazzetta, Ignazio Senatore