Cinque corpi senza testa (Strait jacket)
di William Castle con Jaoan
Crawford, Diane Baker, Mitchell Cox, Rochelle Hudson, John Anthony Hayes
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Alla morte del ricco ed anziano marito
Lucy Harbin (Joan Crawford) sposa Frankie, un uomo più giovane di lei di sette
anni. Una sera è fuori città e Frankie ne approfitta per portarsi a casa Stella,
una giovane conquista. Lucy rientra prima del previsto e scoperti i due amanti,
li uccide a colpi di accetta sotto gli occhi esterrefatti di Carol (Diane
Baker), la tenera figlioletta. Passano venti anni e Lucy è dimessa dal
manicomio. Carole, intanto, è cresciuta con lo zio Bille e
Piccolo capolavoro del cinema inglese,
praticamente perfetto, passato incredibilmente sotto silenzio. L’autore dello
script è Robert Block, autore dell’indimenticabile
Psycho ed il tema della follia e del
doppio non può che esplodere nel finale. Dopo la prima scena shock dell’omicidio
di Frankie e Stella, senza mai scadere nel gore o nello splatter, Castle ci
ripropone ossessivamente il tema delle teste mozzate e dissemina lungo la
narrazione asce, foto a cui mancano i volti e galline da decapitare. Un bianco e
nero da antologia fa da corollario all’intera vicenda.
Da scoprire.