Il caso dell’infedele Klara

di Roberto Faenza con Claudio Santamaria, Iain Glen, Laura Chiatti, Kierston Wareing, Paulina Bakarova, Miroslaw Simunek  - Italia - 2009

Anna Geislerová, Miroslav Simunek, Zuzana Fialová, Dorota Nvotová, Daniela Merlo, Yemi Akinyemi, Dinah Geiger, Adriano Wajskol

 

Praga. Luca (Claudio Santamaria) insegnante di musica si strugge all’idea che la sua amata Klara (Laura Chiatti), giovane studentessa di storia dell’arte, possa tradirlo con Pavel (Miroslaw Simunek) il suo tutor universitario. Fragile ed insicuro, corroso dalla gelosia, Luca s’affida a Denis (Iain Glen) titolare di un’agenzia investigativa, sposato con l’affascinante Ruth (Paulina Bakarova) e convinto propugnatore di un matrimonio libero dai legacci della fedeltà. Coadiuvato da Nina (Kierston Wareing) , la sua giovane assistente, Denis pedina Klara e, diventato amico di Luca, celandogli dei dettagli che potrebbero scatenare le sue malsane ossessioni, prova (invano) a rassicurarlo.  Dopo una serie di colpi di scena, Luca si ritroverà a fare i conti con la sua insana gelosia.

 Faenza, uno dei registi dal respiro più internazionale del cinema italiano, ama disorientare lo spettatore e prendendolo alla sprovvista attinge nuovamente alla letteratura, ispirandosi ad un romanzo del praghese Michal Viewegh.  La storia si dipana intorno ad un enigmatico e spiazzante interrogativo “E se le vittime fossero i traditori, costretti a tradire per comprare un attimo di felicità?”. Disertato il dramma passionale malsano dai toni febbrili ed incandescenti che furono cari a Stahl (Femmina folle), Bunuel (El), Germi (Gelosia), Chabrol (L’inferno, L’innocenza del peccato), Aranda (Celos) e Sciarra (Quale amore), il regista torinese sceglie un passo “leggero”, un mix di commedia ed ironia che conduce in un regime di credenza dove non è più possibile stabilire chi, tra i due giovani protagonisti, sia la vittima ed il carnefice. Faenza gira il film in inglese, punta tutto sulla Chiatti ma il suo pubblico si sente tradito e diserta le sale. Carismatico Iain Glein. Imbarazzante il doppiaggio della Chiatti.

 

Recensione pubblicata sulla Rivista Segno Cinema - N 159 - Settembre - Ottobre 2009

 

Per l'intervista completa a Roberto Faenza, l'antologia della critica e della critica online del film si rimanda al volume di Ignazio Senatore: "Roberto Faenza Uno scomodo regista" - 2012 -Falsopiano Editore

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