Intervista Carolina Crescentini

 

Romana, classe 1985, Carolina Crescentini è una delle giovani attrici emergenti del cinema italiano. Dopo aver interpretato nel 2006 H2Odio di Alex Infascelli, raggiunge  successo e popolarità nel 2006 con il ruolo di Azzurra ne Notte prima degli esami oggi.di Fausto Brizzi. Per la sua duttilità espressiva, il suo sorriso ammaliante ed le sue movenze da gatta selvatica, Silvio Muccino l’ha scelta per interpretare il complesso ruolo di Benedetta in Parlami d’amore, il suo film d’esordio, in questi giorno sullo schermo.

Cosa pensa del personaggio che Muccino le ha cucito addosso?

 

"All’inizio avevo una certa resistenza verso il personaggio di Benedetta ma durante la lavorazione mi sono affezionata alla sua tenerezza e fragilità. Benedetta è una ragazza molto arrogante, ha bisogno di abiti di un certo tipo e di trucchi ma è fragile, insicura, bloccata ed aggredisce perché è incapace d’amare. Mi è piaciuto pensarla come una ragazza che non conoscendo i codici, non sa come aprirsi al suo partner con cui sa scambiare solo sesso. Ricca di eccessi, Benedetta gli dice di amarlo ma non riesce a guardarlo mai veramente negli occhi. Sono talmente entrata nel personaggio che vorrei esistesse nella vita reale un’amica come lei per poterla aiutare."

 

Lei si è accostata al mondo del cinema seguendo un percorso molto originale

 

"Volevo diventare critica cinematografica e dopo essermi tuffata nei libri ed aver studiato il metodo Stanislawski dell’Actor’ Studio ho sentito l’irresistibile tentazione di sperimentare come ci si sentiva realmente ad indossare i panni dell’attore. Dopo un po’ di gavetta in teatro ho interpretato l’Antigone di Sofocle ed allora ho capito che era quella la strada che dovevo intraprendere. Ho fatto poi delle esperienze con il Living Theatre e dopo poco si sono spalancate le porte delle fiction televisione."

 

L’idea che a dirigerla fosse un regista esordiente in che modo l’ha condizionata? 

 

"Prima di iniziare a girare io e Silvio ci siamo incontrati per un mese intero ed abbaiamo discusso a lungo del personaggio di Benedetta per poter mettere meglio a fuoco il suo personaggio."

 

Spesso il regista chE si trova per la prima volta dietro la macchina da presa trasmette agli attori un senso di incertezza e di nervosismo?

 

"Niente di tutto questo. Quello che mi ha colpito è che sul set tutti facevano il tifo per questo film e c’era un entusiasmo ed una vitalità che ha travolto tutti. Silvio poi è una persona speciale, carico di energia e vitalità."

 

Conquistato il successo non le spaventa l’idea che, ai giorni nostri, l’industria cinematografica bruci in fretta i giovani attori, mettendoli da parte dopo il primo flop al botteghino?

 

"Non vorrei apparire snob ma a me il successo non m’interessa ed odio gli eccessi di protagonismo. Quello che mi piace del mio lavoro è che quando ti affidano una parte devi impegnarti al massimo e calarti nel personaggio perché c’è qualcuno che sta puntando su di te. Fino ad adesso ho scelto i ruoli che volevo interpretare e cerco di fare dei progressi ma se non dovessi più fare cinema mi resta sempre il teatro."

 

Questo è il motivo per cui non la si vede spesso in televisione?

 

"Può sembrare assurdo ma in televisione non ci so stare. Quando il regista ti dice che è pronto per  girare, in un attimo trovo la concentrazione, mi calo nel ruolo ed inizio a recitare. In televisione, invece, sotto quelle luci non mi rilasso e mi perdo. "

 

La sua avversione per il piccolo schermo non le ha impedito di recitare nelle fiction televisive. Ad aprile andrà in onda su Sky Fox il seguito di Boris, una fiction che ha riscosso molto successo dove interpreto il ruolo di Corinna Negri, un attrice cagna imposta dalla rete. La prima serie era diretta da Luca Vendruscolo e la seconda è stata diretta a più mani dallo stesso Vendruscolo, da Matteo Torre e da Giacomo Ciarrapico.

Qual è il ruolo che sognerebbe di interpretare e che non ha mai portato in scena?

 

"Quello di Salomè. Immagino che dopo essersi trovata con la testa di Giovanni Battista in mano si sentirà più sola di prima."

 

Articolo pubblicato su "Epolis"- 8-03-2008

 

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