Il set si è fermato a Capri

 

 

Cos’è che determina il destino di un uomo? Il materiale genetico, le influenze astrali, il conto in banca, l’affetto dei genitori o molto più semplicemente il proprio cognome? Come il mitico Giuliano, attore dei western e dei peplum degli Anni Sessanta, Maurizio Gemma non poteva che essere attratto dal cinema.  “In verità nasco come organizzatore di festival di musica jazz e contemporanea. Poi, attirato dai documentari, partii per  Parigi Al mio ritorno in Italia mi lanciai nel cinema come direttore di produzione di alcuni lungometraggi e scoprii il valore della Film Commission dell’Emilia Romagna. Nel 98, con altre persone, iniziai a sollecitare la Regione Campania affinché si attivasse questa agenzia di servizi. Nel 2005 fui nominato direttore della Campania Film Commission, il cui compito è quello di attrarre investimenti e progetti cinematografici. La fiction “Capri”, per esempio, doveva essere girata a Cipro e solo un paio di scene, con la piazzetta ed i faraglioni, dovevano essere filmate a Capri. Grazie ai servizi che siamo riusciti a garantire, la fiction è stata girata completamente in Campania ed in questo modo abbiamo dato lavoro a molte  maestranze locali. In questi ultimi anni solo per fare qualche esempio abbiamo fornito la nostra competenze ad altre fiction come “Assunta Spina”, al film di Martinotti “Ti lascio perché ti amo troppo” incentrato sulla figura di Siani, al film d’esordio del figlio di Nino D’Angelo,. Ricordo che nello scorso ottobre, a distanza di qualche centinaia di metri, c’erano tre troupe che giravano contemporaneamente; quella del “Il professore” con Castellitto, di “Nino” con Sabrina Ferilli e di Campiotti con la sua fiction sul santo Moscati. Per il futuro è in progetto la creazione di Napoli Studios a Bagnoli Futura, nel parco dell’ex officina meccanica dell’Italsider. La mia speranza è che si possa sollecitare un fondo che non sia legato al marketing della  territorialità.” Maurizio Gemma è una persona di specchiata onestà, di navigata esperienza e di provata professionalità e sa bene che il ruolo della CFC non è solo quello di suggerire location e di fornire ogni sostegno possibile ai registi  ed ai produttori che vogliono girare film o fiction nella nostra città. E’ lui stesso a snocciolare le cifre degli investimenti (un milione e cinquecentomila euro) che la Regione Campania ha ultimamente elargito ed a ribadire che delle centoottantacinque richieste di produzioni pervenute, molte sono state finanziate. Ma è proprio qui il cuore del problema. Attualmente del consiglio di amministrazione fanno parte il noto esercente Luciano Stella, il sociologo Lello Savoiardo, l’ex dirigente RAI Rosita Marchese e l’avvocato Eugenio Moschiano. In attesa di conoscere i criteri che hanno utilizzato per finanziare questi progetti, ci auguriamo che la qualità sia assicurata. La Film Commission del Piemonte, giusto per fare due esempi, annovera nel proprio palmares film come “Dopo mezzanotte” di Davide Ferrario e “Così ridevano” di Gianni Amelio. Perchè noi dobbiamo accontentarci di una fiction come “Capri”?

 

Articolo pubblicato su Il Napoli – Epolis – 28-1-2007

 

 

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