California poker (California split)

di Robert Altman con George Segal, Elliot Gould - USA – 1974- Durata 108’

 

William (George Segal) è un ottimo pokerista ma è sommerso dai debiti e, dopo una serie di batoste, per allentare la stretta degli strozzini, decide di andare con Charlie (Elliot Gould), il suo inseparabile amico e, come lui, incallito giocatore d’azzardo a Reno,.patria dei casinò. In una serata William vince a poker una marea di soldi e sempre più euforico ed eccitato, come baciato dalla dea bendata, fa man basso di bigliettoni sia alla roulette russa che ai dadi. Dopo aver vinto ottantaduemila dollari se ne tornerà, stanco e deluso, a casa.

Altman ci mostra gli anonimi pokeristi seduti intorno ai tavoli, in quella chiassose sale da gioco, che sembrano dei polli da allevamento che trasmettono solo un’infinita tristezza. Per giustificare i loro insuccessi al gioco i due protagonisti si accusano: reciprocamente, con le classiche farsi fatte: “Hai interrotto la serie…”,  “Hai rotto il fluido…”, “La mano è passata”. Il regista non prova neppure lontanamente a scandagliare la mente di un giocatore d’azzardo ma cerca di riscattarsi proponendoci un finale inaspettato e melanconico. Dopo la vincita colossale, invece di esultare e di fare baldoria, William, sconfitto ed amareggiato, si rivolgerà a Charlie e gli dirà:. “Non c’è stata nessuna sensazione nel vincere, tu avevi detto di si”.

Altman descrive la desolazione e la frustrazione che attanaglia chi spera  di riscattare la propria grigia esistenza intorno al tavolo verde ma impagina una commedia verbosa e soporifera zeppa di interminabili, fredde ed irreali sequenze che mostrano centinaia di giocatori privi di emozioni, puntano come degli automi i loro soldi al tavolo verde.

 

 

Stralcio da “Vero come una finzione” Springer Editore – 2010 di Matteo Balestrieri, Stefano Caracciolo, Riccardo Dalle Luche, Paolo Iazzetta, Ignazio Senatore

 

 

Torna alla Homepage »