I caldi amori di una minorenne (Perversion story)

di Julio Buchs con Romina Power, Fabrizio Moroni, Marilù Tolo, Alberto Dalbes, Brett Hasley - Spagna – 1969 – Durata 95’ – V.M 14

 

Katrin, una ragazza libera e spregiudicata, si lancia nel vuoto dalla finestra di casa. La stessa sera anche Albert Stone (Alberto Dalbes) famoso maestro di musica, si suicida, senza un apparente motivo. La polizia archivia entrambi i casi e Richard (Brett Hasley) fratello di Katrin, inizia ad indagare nel variegato mondo degli hippy e tra i frequentatori de “Il covo del gatto”, un locale di quarto ordine dove la sorella amava trascorrere le serate. Con l’aiuto di Helen (Marilù Tolo) s’imbatte in Fanny (Romina Power) ed in Harry (Fabrizio Moroni) l’allievo prediletto di Stone che lavorava come D.J nella malfamata discoteca. Scopre che chiunque assumeva un fungo allucinogeno ed ascoltava un antico brano della Mesopotamia, denominato "Sinfonia delle trombe dell'Apocalisse", scritta da un oscuro compositore morto poi in manicomio, udiva le trombe dell’apocalisse e, travolto da incubi ed allucinazioni, si toglieva la vita. Roso dai sensi di colpa per non essere riuscito ad impedire il suicido della sua amata Katrin, Harry si lancia nel vuoto dopo aver assunto la sostanza stupefacente ed aver eseguito il brano al pianoforte.

Giallo scadente, pieno di tempi morti e con dialoghi da dimenticare. Il regista, non traduce visivamente in immagini le allucinazioni di cui sono vittima i malcapitati personaggi e si limita a mostrarli mentre vagano persi e smarriti sullo schermo ed in preda ad un’incontrollabile crisi d’angoscia. Il titolo della versione italiana è fuorviante ed in tutto il film non compare un centimetro di nudità. La giovanissima Romina Power veste i panni di una ragazzina sadica, crudele e dal cuore di pietra.

 

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