Blade runner di Ridley Scott - USA - (1982)

 

Trama: Los Angeles 2019. Rick Decard (Harrison Ford) è un poliziotto, un “cacciatore d’androidi” e deve eliminare quattro “replicanti” (creature simili agli umani ma privi d’emozioni) della colonia Nexus 6 e capeggiati da Roy (Rutgher Hauer)…

Commento: La famosa frase che Roy prima si morire declama: "Ho visto cose che voi umani non potete neppure immaginare. Navi in fiamme al largo dei bastioni di Orione. I raggi beta balenare nel buio alle porte di Tanhauser..." fu scritta dallo stesso interprete Rutger Hauer che voleva regalare a Roy, il replicante un’attimo di “saggezza”. In origine il pezzo era più lungo (circa mezza pagina) ma poi fu accorciato e lo stesso Hauer improvvisò la frase: "Tutti questi momenti andranno perduti come lacrime nella pioggia". Nella prima stesura della sceneggiatura il film s’intitolava "Android". Successivamente il titolo fu modificato in "Mechanismo" e poi in "Dangerous days". Hampton Fancher ricorda che saccheggiando nella sua libreria trovò un breve e poco conosciuto libro dello scrittore della "beat generation" William Burroughs, intitolato "Blade runner". Così fu contattato Burroghs che diede il suo parere favorevole. Il regista Ridley Scott detestava il termine “androide” ed il termine “replicante” fu “coniato” dalla figlia di David People che stava lavorando alla sceneggiatura. Lo stesso Scott fu preferito dalla produzione ad Adrian Lyne e Michael Apted. La scelta dell'attore protagonista cadde inizialmente su Robert Mitchum grazie alle sue magistrali interpretazioni dell'investigatore privato Philip Marlowe. Successivamente l'idea fu scartata perché Deckard, il personaggio principale del film doveva apparire "più mite, burocrate, un tipo qualunque, insomma. Successivamente si pensò a Dustin Hoffman che fu coinvolto per due mesi nel progetto. Hoffman era innamorato della criogenetica e cominciò a parlare spesso di come persone con malattie mortali potessero essere ibernate prima di morire e scongelate poi quando le conoscenze scientifiche lo avessero permesso con successo. Poi, all'improvviso Dustin Hoffman abbandonò la produzione. La scelta per l'attore protagonista cadde, infine, su Harrison Ford. Come protagonista femminile fu scelta Sean Young una Rachel simile a Vivien Leigh in "Via col vento". L'anteprima fu a Denver, il 5 marzo 1982 al Continental Theater e quella di Dallas fu programmata la sera successiva al Northpark Cinema. Fu distribuito un modulo per un sondaggio d'opinione. Il film fu criticato perché era difficile da seguire e da comprendere; nel film si vedeva troppa violenza, era lento e il pubblico aveva avuto problemi con la pesantezza del film e con la mancanza di calore e dei sentimenti dei personaggi. Sui 635 spettatori di Denver il grado d’apprezzamento medio era il seguente; 21% degli spettatori definiva il film eccellente, e un altro 22% lo trovava molto buono. Per i 749 spettatori di Dallas, il 21% degli spettatori definiva il film eccellente e il 21% molto buono. Eppure la comunicazione interna della Warner terminava con l'affermazione che queste cifre non erano abbastanza solide da garantire il successo del film. Queste notizie erano davvero allarmanti per i produttori che avevano investito 28 milioni di dollari. La produzione corse ai ripari introducendo la voce fuori campo (i voiceover) come eco della narrazione tipica dei film noir e mistery thriller degli Anni Quaranta. Per il finale a lieto fine, Scott chiese a Stanley Kubrick di poter utilizzare le sequenze paesaggistiche girate per "Shining" che erano state filmate da un elicottero. L'unica richiesta di Kubrick fu quella che Scott non dovesse utilizzasse nessuna sequenza apparsa nel film del 1980. L'anteprima della nuova versione fu proiettata a San Diego l'8 maggio del 1982 al Cinema 21 Theater. Lo stesso Scott ha poi ammesso, in un’intervista che lo stesso Reckard era un replicante. Non a caso in "Blade runner. The Directors cut" inserisce una sequenza che mostra un sogno di Deckard nel quale compare l'immagine di un unicorno (il mitico animale era stato già sognato da uno degli androidi eliminati da Deckard). "Blade runner" incassò durante la stagione cinematografica l'irrisoria cifra di 14 milioni di dollari. Ispirato allo splendido e visionario romanzo del 1968 di Philiph K.Dick "Do androids dream of Elettric Sheep”. Capolavoro assoluto di fantascienza, in questo film tutto è perfetto: la straordinaria colonna sonora di Vangelis, la fotografia di Cronenweth, la scenografia futuribile di Syd Mead e le intepretazioni degli interpreti (Harrison escluso). Il film  attinge come influenze visive al quadro di Hopper "Nightawks" (dai toni ossessivamente solitari), ai fotografi degli Anni Trenta, alle stampe di Hogart, ai paesaggi allucinanti e asimettrici dell'allora popolare periodico di grafica Heavy Metal ed ai lavori dell'illustratore francese Moebius. Peccato il finale consolatorio imposto dalla produzione.

 

dalla Rivista "Eidos- Cinema, Psiche ed arti visive" Numero 0
 

 

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