Bello di mamma

di Rino Di Silvestro con Philip Leroy, Carmen Scarpetta, Jenny Tamburi, Carole Andrè –  Italia – 1980 - Durata 90’

 

Mimì, Duca di Trinacria (Tuccio Musumeci) figlio del duca Williams (Philip Leroy) un impenitente dongiovanni che ha dilapidato il patrimonio per le sottane ed il vizio del gioco, non è fidanzato e conduce una vita ritirata. La duchessa Esmeralda (Carmen Scarpitta) una donna ansiogena e possessiva, convinta che il figlio sia impotente ed abbia dei problemi della sfera sessuale, si affanna, inutilmente, a trovargli una donna di suo gradimento. Maddalena (Jenny Tamburi) la perfida sorella di Mimì, rimasta vedova, trama alle spalle del fratello affinché, in assenza di un erede il patrimonio familiare sia intestato al figlio William Jr.. Mimì intuisce che i  blocchi sessuali che lo attanagliano dipendono dal legame con la madre, una donna che lo tratta ancora come un bambino e gli condiziona fortemente la vita e si rivolge ad una giovane psicoanalista (Carole Andrè). La madre vorrebbe che lui sposi Nunzia, la fida cameriera, il papà vuole un erede per mettere a tacere le malelingue del paese ma lui è innamorato solo della sua dottoressa. Nel finale Mimì, grazie all’aiuto della psicoanalista, si libera delle proprie inibizioni.

Commedia senza troppe pretese che aspira ad essere divertente e demenziale ma che è imbarazzante per la povertà dei dialoghi e la mediocrità dell’intreccio narrativo. La psicoanalista compare nell’inverosimile finale e fugacemente nelle scene iniziali quando, nel corso di una seduta, dopo aver fatto distendere Minì sul lettino pronuncia un paio di frasi oscure che sembrano ripetute meccanicamente e prese a prestito da un manuale di psicologia. Al padre Avola che va a trovarla, illustra le  modalità di lavoro: “E’ un centro di studi psicoelettronici e cerchiamo di scavare nel tunnel dell’inconscio per liberare i nostri pazienti dai pesanti fardelli che gravano sulla loro psiche.“. La psicanalista scompare per riaffacciarsi magicamente, nel finale quando decide di prendere l’iniziativa e di aiutare Mimì a lasciarsi alle spalle le sue paure.

 

 

 

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