Beautiful boxer di Ekachai Uekkrongtham (2010)
Il piccolo Nong Toom,
beffeggiato dai compagni perché giocava con i fiori, si truccava e vuole
farsi crescere i capelli come una donna, vive con il padre, la madre ed il
fratellino più piccolo in uno sperduto paesino della Thailandia. I genitori sono
molto poveri ed allora per rimpolpare le magre finanze familiari, sotto la guida
di un paterno maestro di kick-boxing, si allena duramente ed inizia a vincere a
mani basse gli incontri, garantendo, in breve tempo, un futuro sereno ai
genitori.
Ma la sua femminilità bussa alle porte e, divenuto adolescente (Asanee
Suwan), decide di combattere sul ring con tanto di rossetto e nastrini tra i
capelli. Divenuto una piccola celebrità ma beffeggiato dal pubblico e dagli
avversari che considerano quello sport d’appannaggio esclusivamente maschile,
Nong Toom non conoscerà ostacoli e combatterà a Bangkok e poi in Giappone. Messi
da parte i soldi per l’intervento, realizzerà finalmente il suo sogno di abitare
un corpo femminile.
Nel raccontare la vera storia di Parinya Charoenphol, uno dei più famosi kick-boxer tailandesi, il regista utilizza, in apertura, l’espediente di un giornalista americano che vuole intervistare la protagonista e, grazie a questo artificio narrativo, mediante dei flashback, ripercorriamo la sua storia. “Non voglio fare il monaco, Non sono un ragazzo. Voglio avere mani morbide, unghie curate, lunghi capelli, anche il seno.” dichiara sin dalle prima battute il piccolo Nong Toom. Al padre che osserva il figlio, preoccupato per i suoi atteggiamenti femminili, la madre, con un pizzico di saggezza, risponderà:“Se questo è il suo destino, non possiamo farci nulla.” Con maestria il regista riesce a dosare le scene dure e cruente dei combattimenti a quelli delicati e poetici che mostrano il protagonista che, di nascosto, si imbelletta con il rossetto o il lucidalabbra, chiuso in un bagno e s’illumina ogni qual volta compra una nuova trousse di trucchi. Sul finale al padre che non vuole firmare il consenso per l’operazione, temendo che il figlio resti menomato, il dottore, replicherà: “Signore il cuore di suo figlio è menomato da troppo tempo ormai. Questa operazione permetterà che il suo corpo e la sua anima coesistano armoniosamente.”