Self cinema
E’ di recente la notizia che
il glorioso e storico cinema Adriano ha chiuso i battenti. Nessun politico e
neanche uno straccio di intellettuale ha levato un dito per evitare che
chiudesse l’ennesima sala cittadina e già si vocifera che il locale sarà
destinato a diventare un supermercato o un garage. Dopo aver registrato questa
ulteriore pagina negativa per il mondo culturale napoletano, si leva sempre più
forte il grido d’allarme per la fruizione delle pellicole cinematografiche in
città. Sembrano passati millenni da quando Gianni Amelio, nel suo struggente
volume Il vizio del cinema, ripercorreva a ritroso i ricordi della
propria infanzia e descriveva i pidocchietti dove si rintanava per lasciarsi
travolgere dal flusso ininterrotto delle immagini cinematografiche. Al tempo, in
alcune sale, al prezzo di un biglietto si potevano vedere due film e dopo la
pellicola di cartello si poteva gustare, a ruota, il piccolo film a bassa
produzione. Al tempo, sia a Napoli che in Italia c’erano una quantità di sale e
lo spettatore, saltellando dalla prima alla terza visione, riusciva ad
acciuffare la pellicola di proprio gradimento. Bei tempi, quelli. In questi
ultimi anni, invece, assieme alla graduale chiusura delle sale, stiamo
assistendo ad un altro inquietante fenomeno. La distribuzione cinematografica è
nelle mani di alcuni potenti che dettano le leggi del mercato e decidono i film
da far circolare nelle sale e quelli che devono giacere per sempre negli
scantinati. Per cercare di dare una spallata a questo rigido ed inattaccabile
sistema di distribuzione è nata l’Associazione “SelfCinema -Adopt-a-movie”
composta da cinefili ed appassionati del cinema che si battono per una più
libera circolazione delle pellicole in sala. L’idea sulla quale puntano è
abbastanza originale. Chi appoggia il progetto di SelfCinema si impegna a
promuovere e far conoscere il film ad un gruppo iniziale di persone che,
attraverso una donazione, “pre-acquistano” il biglietto e assicurano agli
esercenti delle sale cinematografiche un incasso adeguato. In altre parole la
distribuzione del film è fatta dagli stessi spettatori che grazie al loro
passaparola cercano di dare visibilità a pellicole che sarebbero dimenticate e
travolte dall’oblio. Il primo film adottato da SelfCinema è L’estate di mio
fratello di Pietro Reggiani, prodotto da Antonio Ciano e dallo stesso
Reggiani per Nuvola Film, ancora oggi senza distribuzione, pur avendo ottenuto
una menzione speciale al Tribeca Film Festival di New York ed al
Festival du Monde di Montreal,. Grazie alla mobilitazione di SelfCinema la
pellicola è stata proiettata il 4 maggio a Roma, Milano e Torino al costo di 5
euro. A Napoli, l’iniziativa è partita da qualche giorno ed è coordinata da
Antonio Napoletano. Hanno già aderito a questo progetto
Articolo pubblicato su "Il Napoli - Epolis"- 04-6-2007