Arte, musica e caffè
“L’arte, secondo Pablo Picasso, è una
bugia che serve a comprendere la verità”. Il cinema, fedele a questa perentoria
affermazione ha sempre saputo interpretare e dar voce ai cambiamenti culturali e
sociali. E se ne La fossa dei serpenti,
capolavoro diretto da Anatole Litvak nel 1948 i pazienti erano proposti come i
soliti pazienti catatonici ed indementiti, con lo sguardo perso nel vuoto e la
mente ridotta ad un colabrodo, negli anni successivi questa rappresentazione è
mutata progressivamente al punto che nel 2002 il regista norvegese Setter Naes,
con il suo gustoso Elling ha narrato
le vicende di due ex ricoverati dimessi dal manicomio che vanno a vivere da soli
in un confortevole appartamento e riescono, con volontà e coraggio, a riprendere
in mano i fili spezzati della propria esistenza. Coerentemente con questa
visione più moderna ed aderente alla realtà dei pazienti psichiatrici, un gruppo
di ragazzi, che hanno sofferto in passato di disturbi psichici, ha messo su con
i loro familiari una Cooperativa sociale di tipo B dal nome “Arte Musica e
Caffè” con sede in Via Mancinelli
Articolo pubblicato su "Il Napoli - Epolis" - 10-12-2007