Asso

di Castellano e Pipolo con Adriano Celentano, Edwige Fenech, Renato Salvatori, Gianni Magni – Italia – 1981 – Durata 95’

 

Il giorno delle nozze Asso (Adriano Celentano), giocatore incallito promette a sua moglie Silvia (Edwige Fenech) che non avrebbe mai più scommesso in vita sua e che non si sarebbe più seduto  ad un tavolo verde. Ma la sera stessa arriva in città “il marsigliese”, un fortissimo giocatore di poker ed Asso non resiste e per sfidarlo sgattaiola via dal talamo nuziale. Asso vince una barca di quattrini ma è freddato da un sicario (Gianni Magni) assoldato da Bretella (Renato Salvatori) un uomo spietato e senza scrupoli, da sempre invidioso della sua fortuna. Da quel momento in poi Asso si materializza solo davanti agli occhi di Silvia e la protegge come un angelo custode. Ritorna in cielo solo  dopo aver trovato per lei come marito “il varesino”, un giocatore di poker, simile a lui come una goccia d’acqua.

Il film, classico prodotto d’intrattenimento familiare, si regge solo sulla faccia e sui movimenti disarticolati che hanno reso famoso Celentano. La storia è banale ed il film vive di piccole gag e di qualche timida battuta. Il giorno del matrimonio un amico di Asso, incredulo per la sua decisione di non scommettere più, gli chiederà: “Allora, hai proprio deciso, smetti di giocare? Basta con le carte, i cavalli, le scommesse?”. La sua risposta è un disarmante: “Ci puoi scommettere”.

Fedeli agli stilemi della commedia, i registi rendono quasi irreali le sfide a poker tra Asso ed il marsigliese e lasciano che, senza battere ciglio, si sfidano a colpi di miliardi. Asso non perde mai un piatto, ha una sfortuna sfacciata ma, giocatore vigile ed attento, avendo scoperto che il suo avversario ogni volta che bluffa ha un tremore ad un orecchio, alza di proposito la posta in palio per smascherarlo.

Il film non è irresistibile ma alcune scene sono divertenti; quelle che mostrano le funamboliche partite a poker del protagonista ed il finale divertente ed irriverente; Asso è in cielo e sfida a carte il Padreterno. Lui incarta un full di beati ma il suo imbattibile avversario un poker di santi. Dopo la sconfitta Asso non fa una piega e non si scompone neanche quando il Padreterno gli dice che per la rivincita dovrà attendere tremila anni.

 

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