Aria di famiglia (Un air de famille)

di Cédric Klapisch con Jean-Pierre Bacri, Agnès Jaoui, Jean-Pierre Darroussin, Catherine Frot, Claire Maurier, Vladimir Jordanoff – Francia-  1997- Durata 100’

 

Come ogni venerdì Henri Menard (Jean-Pierre Bacri), proprietario del bar “Il padre tranquillo” ereditato dal padre, attende insieme alla sorella Betty (Agnès Jaoui) l’arrivo di Yolande (Catherine Erot) moglie del fratello Philippe (Vladimir Jordanoff) e della madre (Claire Maurier) per andare insieme a cena al ristorante. Ma Arlette, la moglie di Henry, stufa del matrimonio, si è rifugiata a casa di un’amica e lui, non trovando il coraggio di comunicarlo ai familiari, prende tempo. Fratelli e sorelle iniziano a punzecchiarsi e mentre rispuntano antichi dissapori. Ma è il compleanno di Yolande e tra falsi sorrisi e pietose bugie, i Menard brindano e si scambiano auguri e regali. La serata volge al termine e dopo i saluti Henry riceve la telefonata di Arlette, alla quale promette di cambiare.

Klapisch traspone sullo schermo il testo teatrale di Jean-Pierre Bacri, ambienta l’intera vicenda nel bar di famiglia e lascia che si sviluppi nell’arco della serata del venerdì. Il regista filma il classico “gruppo di famiglia in un interno” regalandoci una commedia agrodolce sulle complesse ed intrigate relazioni familiari. A prima vista i Menard appaiono una famiglia medio-borghese unita ed affiatata ma a ben vedere, dietro questa facciata di apparente coesione, le crepe sono evidenti e ciascuno di loro è ripiegato su se stesso ed alle prese con le proprie gatte da pelare; Henry pensa solo a come poter recuperare il rapporto con la moglie; Philippe è stato intervistato in giornata in una televisione locale e si preoccupa solo delle possibili reazioni dei suoi superiori; Betty ha una segreta relazione con Denis (Jean-Pierre Darroussin), l’aiutante del bar di Henry, ed ha appena litigato con il suo datore di lavoro; Yolande è infelice perché il suo Philippe la tratta come uno straccio; la madre, ancora più sola e disperata da quando è morto il suo adorato cagnolino, non perde l’occasione per sputare veleno su Henry, a suo dire, un uomo privo di ambizioni e su Betty, “una ribelle che a ventinove anni non ha ancora messo su famiglia”. L’unica persona dotata di un tocco d’umanità è Denis che sopporta in silenzio le sfuriate dei nevrotici Menard ed ama, teneramente, Betty. Il regista spezza la narrazione con dei piccoli flashback dove ci mostra i Menard, da piccoli, che giocano sul lettone matrimoniale felici e spensierati, con mamma e papà (interpretato dallo stesso regista) sulle note di Come prima cantata da Dalida. Brani da L’elisir d’amore di Donizetti. Gran Premio della Giuria al Festival di Montreal.

 

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