Animal Kingdom

di David Michôd con James Frecheville, Ben Mendelsohn, Sullivan Stapleton, Luke Ford, Joel Edgerton, Jacki Weaver – Australia – 2010- Durata 112’

 

Dopo la morte della madre per overdose, il diciassettenne Joshua "J" Cody (James Frecheville) va a vivere con la nonna Janine (Jacki Weaver) e i suoi tre zii Andrew (Ben Mendelsohn), Darren (Luke Ford) e Craig (Sullivan Stapleton), tre criminali incalliti, collusi con a polizia, che bazzicano i sottofondi di Melbourne, spacciando droga e compiendo rapine. Joshia finirà per essere, inevitabilmente, coinvolto nei loro loschi affari.

Il regista, all’esordio, s’affida ad una regia asciutta, fredda e decisa e prende a prestito un titolo quanto mai esplicativo per descrivere quell’universo criminale che si muove, come quello animale, solo nel rispetto della legge del più forte. Michôd dirige una pellicola ben congegnata, ammantata di quell’epicità tipica della tragedia greca che rimanda, per le perverse ed insane dinamiche familiari, in qualche modo, all’ineguagliabile Fratelli di Abel Ferrara. Non bastano però l’atmosfera claustrofobica, la violenza e la crudeltà gratuita che sgocciolano da ogni inquadratura e le ripetute scene che mostrano (indifferentemente) criminali e poliziotti ammazzati, a sangue freddo, per gridare al capolavoro. In un cast equilibrato spicca l’interpretazione di Jacki Weaver nei panni della nevrotica e disturbata Janine, soprannominata "puffo". Premiato come miglior film straniero al Sundance Festival 2010.

 

Recensione pubblicata su Segno Cinema - N. 171 Settembre - Ottobre 2011

 

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