Intervista Andrea Renzi
Non è la prima volta che Andrea
Renzi tiene a battesimo un regista esordiente. Dopo
Morte di un matematico napoletano di
Mario Martone ed Un uomo in più di
Paolo Sorrentino è adesso il turno di Eduardo De Angelis, napoletano trapiantato
a Caserta, diplomato al Centro Sperimentale di Cinematografia, un passato di
pallanuotista alle spalle, autore di
Mozzarella stories, dal 23 settembre nelle sale. Il film, ambientato
completamente nel casertano, narra le vicende di
Ciccio Dop, un mozzarellaro che deve fronteggiare l’entrata nel
mercato dei cinesi che producono anche loro una mozzarella buonissima ma a
bassissimo costo. Ad arricchire l’intreccio narrativo le vicende di un cantante
neo-melodico e quelle di una squadra di pallanuoto.
“Nel film, dichiara Andrea Renzi,
interpreto il ruolo del ragioniere, del consigliori, del braccio destro del
boss, un po’ come Robert Duval che vestiva i panni di Tom Hagen ne
Il Padrino. Il film, corale e
divertente, impreziosito da personaggi bizzarri, ha dei toni distanti da
Gomorra anche perché i protagonisti
sono dei “malavitosi” e non dei veri e propri camorristi. La pellicola,
attraversata da una vena ironica e paradossale, è stata citata anche dal
sociologo Francesco Alberoni che, dalle colonne de Il Corriere della Sera, l’ha
definita una chiara metafora dei nostri tempi. In realtà il film tratta proprio
del contrasto tra la tradizione, rappresentata dal “mozzarellaro” e del nuovo
che avanza, raffigurato dai cinesi. Il mio personaggio fa da tramite proprio tra
questi due mondi e permette l’incontro tra queste due culture. Devo confessare
che all’inizio, dopo aver letto la sceneggiatura originale, ero un po’ titubante
perché non riuscivo a capire come potevo inserirmi in questo contesto casertano
e temevo che la vicenda fosse piegata troppo sul bizzarro e sulle
caratterizzazioni. Parlando con Eduardo ho compreso che aveva le idee chiare
sulla direzione degli attori, sull’equilibrio registico e che la trama, pur
rimandando a diversi livelli di lettura, era in perfetto equilibrio tra il
grottesco ed i fatti della vita reale. Sul set Eduardo non sembrava un regista
esordiente e fin dalle prime battute, si è mostrato deciso e determinato. Credo
che un attore debba rimanere curioso e le opere prime di un regista sono le
occasioni giuste per continuare ad essere aperti come persone e per sviluppare
professionalmente nuovi orizzonti.”
Che il film sia convincente lo conferma
l’imprimatur di Emir Kustirica che ha seguito, in veste di produttore, le fasi
della lavorazione e del montaggio premiando così e dando fiducia ad un giovane
regista che si è fatto le ossa dirigendo numerosi cortometraggi. Nel cast Luisa
Ranieri, Marina Suma, Massimiliano Gallo e Luca Zingaretti che compare in un
cameo nella scena iniziale del film.
Stralcio dell'articolo pubblicato su Il Corriere del Mezzogiorno - 22 Settembre 2011