Un alibi perfetto (Beyond a Reasonable Doubt)

di Peter Hyams con Michael Douglas, Jesse Metcalfe, Amber Tamblyn, Joel Moore – USA – 2009- Durata 105’

 

Il procuratore distrettuale Mark Hunter (Michael Douglas), affascinante e carismatico principe del foro, punta a diventare governatore della Lousiana e, con l'aiuto di un collaboratore, non si fa scrupolo di fabbricare delle false prove per incastrare degli innocenti e vincere poi, a man bassa, i processi. Il giovane C.J.Nicholas (Jesse Metcalfe), giornalista d’assalto, decide di smascherarlo e, per raggiungere il suo scopo, seduce Ella Crystal (Amber Tamblyn), la giovane avvocatessa braccio destro di Hunter e, con l’aiuto di Corey Finley (Joel David Moore), inseparabile collega,.si fa accusare di un delitto ma filma le prove che lo discolperebbero. Arrestato, è pronto  a smascherare Hunter ma il procuratore ha fiutato la trappola e, nel corso del processo, l’alibi del giornalista non appare poi così perfetto.

Se ne “Il corridoio della paura” un giornalista, ossessionato dall’idea di vincere il Premio Pulitzer si faceva rinchiudere in manicomio per incastrare un omicida, in questo modesto legal thil riller, remake della pellicola diretta nel '56 da Fritz Lang, è la volta di un giovane giornalista che sfida la sorte nella speranza di dare una svolta alla propria carriera professionale. Il regista si limita a svolgere diligentemente il compitino, introduce qualche colpo ad effetto (nel corso del processo Finley ed il filmato spariscono nel nulla) ma ciononostante il ritmo langue, i passaggi non sono bene oleati e non basta un gigantesco Douglas per salvare un film che annaspa in più punti . Una gioia per gli occhi la sigla RKO nei titoli di testa.

 

 

Recensione pubblicata su Segno Cinema - N. 165 Settembre - Ottobre 2010

 

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