The acid house

di Paul McGuigan con Ewen Bremner, Arlene Cockburn - GB – 1998 – Durata 111’

 

Film ad episodi. Nel  terzo “The acid house”, Coco Bryce (Ewen Bremner) un ragazzo sballato e sciroccato è fidanzato con Kirsty (Arlene Cockburn). Un giorno decide di assumere un trip così potente che le sue allucinazioni diventano reali e lo spingono a credere di essere entrato nel corpo di un neonato. Il regista fa uso della voce off del protagonista e gioca parallelamente su due piani; da un lato Coco giace disteso immobile su un lettino di un ospedale in uno stato di alterata coscienza e contemporaneamente, pur abitando un corpo da neonato, si lascia andare a dei commenti salaci, irriverenti ed a sfondo erotico nei confronti della sua presunta e giovane madre. La confusione regna sovrana quando la donna entra con Coco-neonato in un locale dove c'è anche Coco adulto. Dopo gli iniziali sbandamenti la mente di Coco si ricombatta e ritrova il proprio equilibrio.

All’esordio McGuian si affida in sede di sceneggiatura ad Irine Welsh, autore di Trainspotting e dei racconti da cui è tratto il film ed ambienta la vicenda nella Glasgow operaia. L’episodio è divertente ma non bastano gli sguardi ondivaghi ed a zonzo del regista e qualche battuta un po’ pepata per far decollare un prodotto che appare troppo acerbo e che fa spudoratamente il verso ai videoclip. Per permettere allo spettatore di comprendere cosa sta accadendo nella mente di Coco la dottoressa dell’ospedale si rivolge alla fidanzata del protagonista e le dice: “Il suo ragazzo è diventato come un bambino. Sta riprendendo coscienza con una tale rapidità che è del tutto possibile che molto presto torni ad essere normale. Il suo problema è che, naturalmente, in qualche modo, sarà diverso dal Coco Byrce che conosceva. Lui ha dimenticato tutte le esperienze della sua vita ed ha dimenticato le cose buone, quelle cattive e tutto quello che lo hanno formato per certi aspetti Colin è come un foglio di carta bianca che attende di essere colorata dalle persone che le sono vicine.” Sullo sfondo gli amici di Coco, proletari scozzesi, strafatti, sbandati e sempre ubriachi. Qualche trovata è però originale e Bremner ha una faccia così buffa ed irregolare difficile da dimenticare.

 

 

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