Acid, delirio dei
sensi
di
Nel corso di un’intervista il dottor
Osmond dell'ospedale psichiatrico di Princeton ed il dottor Louria, un
farmacologo, presidente della commissione antinarcotici di New York, illustrano
agli spettatori gli effetti indotti dall’LSD e narrano tre storie per
sottolineare gli effetti devastanti dell’acido lisergico. Nella prima Shelley
(Bruna Caruso) una giovane studentessa, dopo aver mangiato una torta contenente
LSD mandatale da un amico, si spoglia, si getta mezza nuda nella fontana di Park
Avenue ed è arrestata da due poliziotti. Patricia Adams (Annabella Andreoli)
scrittrice d'avanguardia di San Francisco, sotto effetto dell’acido, si suicida
dal ponte dell'East River, istigata da Ursula (Federica Sachs) un’amica che
aveva assunto anche lei dell’LSD; Eddie (Stephen Forsyth), uomo ricco e famoso,
è in crisi ed assume LSD nella speranza di recuperare una sessualità bloccata e
di superare, catarticamente, l’atavico rapporto conflittuale con la propria
madre.
Nell’ispirarsi al racconto
The paradise at five dollars di
Erskine Williams, il regista compone un docu-film dove s’intrecciano gli incubi,
le distorsioni e le allucinazioni visive di quei soggetti che assumono LSD. La
scrittura filmica è insufficiente ma vanno lodati gli sforzi del regista che
prova, a trasformare in immagini l’effetto farmacologico dell’LSD. Scotese,
impietosamente, mostra i primissimi piani dei protagonisti che, vittime degli
effetti dispercettivi della sostanza, sudano, tremano e si agitano
freneticamente. Dopo aver indugiato sui loro volti allucinati e sconvolti,
Scotese si affida ad una musica sinistra in sottofondo ed a delle convulse e
repentine sovrapposizioni di immagini, alternate a delle scene virate in un
rutilante rosso vivo.
Stralcio da “Vero come una finzione” Springer Editore – 2010 di Matteo Balestrieri, Stefano Caracciolo, Riccardo Dalle Luche, Paolo Iazzetta, Ignazio Senatore