Tamara Drewe - Tradimenti all'inglese

di Stephen Frears con Gemma Arterton, Roger Allam, Tamsin Greig, Luke Evans, Dominic Cooper – G.B – 2010 – Durata 111’

 

Vedendo l’ultima fatica di Stephen Frears non si può dar torto a chi afferma che con l’età si accumulano rughe ed acciacchi e si perdono grinta ed artigli. Lontano migliaia di anni luce dai dissacranti e graffianti My beatiful laudrette e The snapper, il regista inglese impagina una soporifera commedia ambientata ad Ewedown. un paesino del Dorset dove il famoso scrittore Nicholas Hardiment (Roger Allam) vive con la moglie Beth (Tamsin Greig) impeccabile padrona di casa del Resort, una struttura che ospita, a pagamento, degli scrittori in cerca di pace e d’ispirazione. La calma (apparente) viene stravolta dall’arrivo di Tamara Drewe (Gemma Arterton) una pupa da sballo, nativa del posto che, a seguito alla morte della madre, ritorna dove ha trascorso l’infanzia. Come prevedibile, scatteranno invidie, gelosie, tradimenti ed un (inaspettato) finale tragico chiuderà la vicenda.

Un film gradevole, liberamente ispirato a Via dalla pazza folla di Thomas Hardy (autore costantemente citato) che mette alla berlina il classico scrittore narcisista, tronfio e pieno di sé, che contrappone in maniera sbiadita l’ex fidanzato di Tamara, il tenero Andy (Luke Evans), a quello attuale, un nevrotico ed infantile batterista di una rock band. Ai bordi della narrazione Casey e Jody, due ragazzine pestifere, che per ammazzare la noia, ne combinano di tutti i colori. Frears se la cava con un po’ mestiere, tiene viva l’attenzione dello spettatore con dei frequenti colpi di scena, ambienta, bucolicamente, la vicenda tra le mucche ed i verdi pascoli inglesi ma cucina un piatto a cui manca sugo, sostanza e condimento. Eccellenti le prove attoriali. Tratto dall’omonima graphic-novel di Posy Simmonds. Pessimo il sottotitolo nostrano.

 

Recensione pubblicata su Segno Cinema - N. 171 Settembre - Ottobre 2011

 

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