Shadow hours

di Isaac H. Eaton con Balthazar Getty, Peter Weller, Rebecca Gayheart - USA – 2000 – Durata 87’ – V.M 14

 

Los Angeles. Da quando sua moglie Cloe (Rebecca Gayheart) è in attesa di un figlio, il giovane Michael (Balthazar Getty) ex tossicomane ed alcolista, ha dato una sterzata alla propria vita e lavora di notte in una stazione di benzina. Dopo aver subito una rapina ed aver messo in fuga un paio di ubriaconi e seccatori, Michael s’imbatte in Stuart Chapell (Peter Weller) uno scrittore ricchissimo, dallo sguardo luciferino, in cerca di forti emozioni, che gli offre una discreta somma di denaro perché lo accompagni nelle sue scorribande notturne. Michael dapprima tentenna poi, sempre più frustrato ed insoddisfatto sul lavoro, accetta la sua proposta e si tuffa con Stuart alla scoperta dell’affascinante ed inquietante  mondo della notte. Dopo aver visitato diversi locali, popolati da feticisti sadomaso e da prostitute d’alto bordo, Michael scopre il mondo sordido sommerso delle scommesse clandestine dove personaggi senza scrupoli puntano centinaia di dollari su pugili che si prendono a cazzotti a mani nude o su alcuni disperati che, alla roulette russa, si rivolgono una pistola alla tempia. In questa discesa vertiginosa negli inferi, Michael riprende a bere e ad assumere sostanze stupefacenti. Cloe lo smaschera e quando la situazione sembra irrimediabilmente precipitare, Michael trova la forza di dare un taglio a quella vita sregolata. Nel corso di un sparatoria con la polizia Stuart sparisce nel nulla ma ricompare alla guida di una fiammeggiante spider alla caccia di una nuova vittima.

Pellicola senza grandi pretese che aspira ad essere una versione moderna ed annacquata del Faust con Stuart nei panni del diavolo tentatore che prova a scucire, a poco a poco, l’anima dal petto di Michael. “Mi fa sentire qualcuno quando sono con lui. Non un deficiente squattrinato che non riesce a mantenere mia moglie” è questa la banale spiegazione che il timido ed impacciato protagonista regala alla moglie che, passivamente, assiste alla sua progressiva autodistruzione. La trama è abbastanza prevedile, i locali equivoci che Stuart e Michael frequentano non evocano particolari emozioni, né mettono i brividi addosso e, sin dalle prime battute, s’intuisce che Stuart, novello Mefistofele, non riuscirà ad arpionare la sua vittima. Lo spaesato Michael ha la solita famiglia disastrata alle spalle (il padre sparito quando lui aveva tre anni e la madre suicida con una manciata di psicofarmaci) e solo e senza amici, in apertura del film, festeggia il compleanno insieme alla moglie e ad un gruppo di Anonimi Alcolisti. Sullo sfondo quattro donne assassinate ed un inchiesta condotta dal detective Adrianson, un segugio dotato di uno scarso fiuto investigativo.

 

 

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