Uno scandalo per bene

di Pasquale Festa Campanile con Ben Gazzarra, Giuliana De Sio , Vittorio Caprioli, Franco Fabrizi - Italia – 1984- Durata 103’

 

1926, Un vagabondo (Ben Gazzarra) è sorpreso mentre sta rubando dei portafiori di bronzo nel cimitero di Torino. Arrestato, dichiara di non conoscere la propria identità e di aver perso completamente la memoria. Ricoverato nel manicomio di Collegno è recluso in una cella d’isolamento per mesi. I medici non riescono a cavare un ragno dal buco ed allora decidono di pubblicare la sua foto su alcuni quotidiani. Giulia Canella (Giuliana De Sio) una facoltosa signora di Verona è convinta che l’uomo sia suo marito Giulio, un affermato professore universitario, partito per la guerra e dato per disperso in Macedonia dodici anni prima. Lo smemorato è dimesso dal manicomio e va a vivere con lei ma dopo poco la signora Bruneri riconosce in lui  suo marito Mario, un tipografo anarchico, ricercato per truffa, che l’aveva abbandonato anni prima. Nel corso del processo alcuni testimoni confermano  che l’uomo è Cannella, altri che è Bruneri. La sentenza finale, scontenta tutti e dichiara che lo smemorato non è Bruneri ma non è possibile accertare che sia Canella. Lo smemorato continuerà a vivere con Giulia.

Pasquale Festa Campanile dirige un film asfittico e noioso e l’immerge in un’ambientazione d’epoca che sa troppo di cartolina illustrata.  Gli attori sono fuori registro e le fasi del processo finiscono per rallentare ancora di più il ritmo del film. Il protagonista si aggira come un’ombra sullo schermo, amimico e privo d’emozioni e, spettatore inerme e passivo, assiste senza alcuna partecipazione emotiva agli eventi che gli ruotano intorno. Il film è però un buon ritratto dell’epoca e ci mostra, nelle prime battute come venivano trattati al tempo i pazienti all’interno del manicomio di Collegno; sottoposto ad un periodo d’osservazione, lo smemorato è segregato per lungo tempo in una cella spoglia e legato al letto con una camicia di forza. Nel cast Vittorio Caprioli nei panni del cognato di  Giulia e Franco Fabrizi in quelli del conte Guarienti. Il film è un remake de Lo smemorato di Gennaro Righelli (1936) con Angelo Nusco e Lo smemorato di Collegno di Sergio Corbucci.

 

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