Intervista Stefano Salvati

 

C’erano una volta i “musicarelli”, pellicole a basso costo che, prendendo come spunto il titolo da una canzone di successo, nonostante fossero sorrette da una sceneggiatura più leggera di un soffio di vento, riscuotevano i favori del pubblico perché interpretate da Gianni Morandi, Rita Pavone, Bobby Solo, Caterina Caselli e da altre famose ugole nostrane. Il genere scomparve sul finire degli Anni Sessanta ma il fascino di un motivetto orecchiabile che facesse da traino ad un film non si è mai spento. Dopo Il cielo è sempre più blu di Antonello Grimaldi che strizzava l’occhio al brano di Rino Gaetano e La notte prima degli esami di Brizzi che rimandava a quello di Venditti è la volta di Albakiara, film diretto da Stefano Salvati che fa il verso al celebre brano di Vasco Rossi. Come tanti registi della sua generazione Salvati si è fatto le ossa girando i videoclip per Sting, gli Areosmith, Zucchero, Andrea Bocelli, Biagio Antonacci, Renato Zero, Antonello Venditti, Gianna Nannini e Vasco Rossi. Mentre era impegnato per le riprese de Gli spari sopra, Salvati ha iniziato a scrivere insieme a Carlo Lucarelli una sceneggiatura diventata oggi un film ed interpretata, tra gli altri, da Davide Rossi, figlio di Blasco.

 

Come è nata l’idea del film?

 

"Mentre giravo il videoclip per Vasco ho intervistato, tra Modena e Bologna, gli studenti dai dodici ai sedici anni. Quello che emergeva era un dato omogeneo; erano tutti figli di genitori separati, c’era chi mi "diceva che si filmava con il cellulare in classe mentre faceva sesso e chi comprava la droga a scuola direttamente dal bidello. Ho scoperto così che i giovani d’oggi non erano quelli che di solito appaiono sul grande schermo e che trascorrevano le giornate da soli nella loro stanza a chattare con il loro computer, fregandosene del mondo. Loro non devono sforzarsi per fare una ricerca sui libri, come capitava a noi ai tempi nostri, ma se si collegano ad Internet trovano tutto. Quando ho finito di scrivere la sceneggiatura l’ho fatta leggere a Vasco che mi ha promesso, se ne avessi fatto un film, di darmi le sue canzoni come colonna sonora.

 

Nel titolo del film è inserita una K, una lettera che negli Anni Settanta era usata in senso dispregiativo dai giovani di sinistra che, per protestare, scrivevano Kossiga ed Amerika.  La sua non è una pellicola militante e credo che il K del titolo  faccia riferimento alla modalità di scrittura usata dagli adolescenti di oggi negli  SMS e nelle chat.

"La K era una lettera antipatica che a quelli della mia generazione e faceva paura. Adesso è di tendenza, si usa per rendere più rapida la comunicazione trai giovani e rappresenta in pieno il nostro tempo. Quando Vasco scrisse Albachiara fotografò la ragazza sedicenne di quei tempi; timida, studiosa e che si vestiva in maniera svogliata per non dare nell’occhio; ai giorni nostri quella ragazza è sparita e si è trasformata completamente nell’opposto; non s’impegna più a scuola, non cerca di ottenere dei voti alti e si veste sempre alla moda. Con questa favola cattiva ho voluto mostrare i giovani di oggi che non sono certamente quelli che compaiono nei film tratti dai romanzi di Moccia. "

 

Le sue generalizzazioni non rischiano di apparire un po’ retoriche e nostalgiche, del tipo: “Venti anni fa eravamo migliori noi ?”.

 

"Non voglio tranciare giudizi ma fotografare la realtà, lo specifico di quello che accade oggi e raccontare le vicende della giovane protagonista che è amorale e non trasgressiva. Se i suoi coetanei di un tempo trasgredivano per far saltare le regole, per lei l’educazione e lo studio non hanno più senso."

La Mikado e RaiCinema sembrano puntare molto sulla pellicola. Come mai, pur avvalendosi di attori di collaudata abilità come Alessandro Haber ed Ivano Marescotti, mancano quei nomi come Scamarcio e Capotondi che facciano da traino per il popolo dei giovanissimi?

 

"Ho preferito mescolare attori navigati a giovani attori non professionisti perché sentivo questi ultimi più vicini ai personaggi del film. Ho puntato su Raz Degan perché aveva la faccia giusta per interpretare il poliziotto, una figura centrale del film. Tra gli interpreti c’è Dario Bandiera, Kelly Tots e Laura Gigante, la ragazza che interpreta AlbaKiara che è bravissima e l’ho scelta dopo un casting lunghissimo. Guardandomi in giro ho visto che non c’erano attrici affermate di quell’età in grado di interpretare una sedicenne ed ho preferito puntare su un’esordiente che sposasse in pieno le caratteristiche della protagonista. "

 

Con il suo  passato da regista di videoclip ci si aspetta un film montato in maniera nervosa e sincopata.

 

"In passato ho girato Jolly Blu, un film musicale sugli 883 che era una via di mezzo tra un film  ed un musical. Ho usato in passato anche dei piano-sequenza e poche immagini che sono l’opposto dei videoclip elettrici e frenetici. Questo film è ricco di effetti speciali, non mancano le risate, anche se tragiche, e la colonna sonora è ricca di brani di Vasco Rossi che sorprenderanno lo spettatore."

 

Articolo pubblicato su "Epolis"- 18-10-2008

 

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