Riflessi in un occhio d’oro (Reflections in a golden eye)

di John Houston

con Marlon Brando, Liz Taylor, Brian Keith, Julie Harris, Zorro David, Robert Forster - USA (1967) - Drammatico - Durata 109’- v.m. 18

 

Il maggiore Penderton (Marlon Brando) è un soggetto nevrotico e disturbato. La moglie Leonora (Elizabeth Taylor), donna giovane e piacente, lo disprezza, lo umilia e lo tradisce con il colonnello Langldon (Brian Keith), un uomo non più giovanissimo. Alison Langdlon (Julie Harris), sua moglie, è una donna fragile e dopo la morte della figlia Catherine, avvenuta tre anni prima, si è tagliata i capezzoli con una forbice e appare svanita e stravagante. La vita in caserma procede regolarmente con gli ufficiali che maltrattano i poveri subalterni trattandoli come schiavi. Williams (Robert Forster), un soldato introverso, taciturno e solitario, è addetto alla manutenzione del cavallo di Leonora e nonostante svolga il suo lavoro con cura e dedizione, è punzecchiato a ogni minima occasione dal maggiore Penderton. Alison scopre che il marito la tradisce con Leonora, si precipita da Penderton per rivelargli la tresca, ma lui non batte ciglio. Alison crolla, viene ricoverata in una clinica psichiatrica (...)

 

         Per lo sviluppo della trama, il commento e le note critiche si rimanda al volume 

                            "Psycho cult- Psicodizionario del cinema di genere"

                                                     di Ignazio Senatore

                                           Centro Scientifico Editore (2006)

 

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