Punto di non ritorno (Event Horizon)

di Paul Anderson con Laurence Fishburne, Sam Neill, Joely Richardson, Kathleen Quinlan, , Richard T. Jones- USA - 1997- Durata 95’

 

La Event Horizon, una navicella spaziale all’avanguardia, progettata dal dottor Bill Weir (Sam Neill) ed in grado di raggiungere velocità stratosferiche è data per dispersa. Sette anni dopo ad una spedizione, capitanata dal capitano Miller (Laurence Fishburne) e composta dal navigatore Stark (Joely Richardson) e dai tecnici Peters (Kathleen Quinlan) e Cooper (Richard T. Jones) è affidato l’incarico di recuperarla. Nel corso della navigazione si odono grida e lamenti e la navicella sembra abitata da strane presenze che sono il frutto dell’inconscio dell’equipaggio che è risalito a galla e che materializza  incubi ed allucinazioni. Bill è perseguitato dal ricordo di Claire, morta suicida alcuni anni prima e Peters rivede la figlia sul tavolo operatorio. Un finale stiracchiato chiude la vicenda.

Fanta-horror laccato ambientato nel 2047 che vuole rinverdire i fasti di Solaris di Tarkovskij ma cui manca anima e spessore. Il film parte con un misterioso messaggio in latino “Liberatevi, salvatevi dall’inferno” che l’Event Horizon invia all’equipaggio della navicella di soccorso. A lungo andare la noia prende il sopravvento ed il linguaggio parascientifico finisce per appesantire ancor di più la fruizione della pellicola. Il regista non vira nel mistico o nel religioso e l’idea che la navicella, superata la velocità della luce, abbia travalicato i limiti umani facendo impazzire i membri dell’equipaggio è suggestiva ma è resa visivamente in maniera piatta e poco originale.

 

 

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