Psycho girls
di Jerry Ciccoritti con John Haslett Cuff, Darlene Mignacco, Agi Gallus, Dan
Rose, Rose Graham,
Michael Hoole - Canada – 1985- Durata
Nel giorno dell’undicesimo anniversario
di matrimonio Victor Tusk e sua moglie Peggy sono avvelenati da Sarah, la loro
figlia di dieci anni che è condannata a scontare quindici anni al Lakeview
Asylum, un fatiscente manicomio giudiziario. Al compimento del venticinquesimo
compleanno Sarah (Darlene Mignacco) può essere dimessa ed il dottor Hippocampus
(Dan Rose) lo psichiatra cocainomane ed impotente che l’ha in cura prova,
invano, a convincere Victoria (Agi Gallus) la disinibita sorella maggiore di
Sarah a firmare l’autorizzazione per la dimissione. Quattro anni dopo Sarah
fugge dal manicomio ed uccide il dottore Hippocampus, divenuto negli anni
l’amante di Victoria e la sorella che lavora come cuoca a casa di Richard
Forster (John Haslett Cuff) e di sua moglie Diane (Rose Graham). Quella sera la
coppia hanno amici a cena e lei, fingendosi cuoca, si offre di cucinare per loro
un bel pranzetto. Dopo aver portato a tavola della carne cruda brulicante di
vermi, Sarah, insieme ai suoi complici Tony e Karma, sequestra gli invitati, li
lega su una sedia e, durante una cerimonia dal sapore mistico e purificatore,
con la foto di Freud che campeggia dietro un altare su cui ardono un paio di
candele, uccide barbaramente tre ospiti. Richard e Diana riescono a liberarsi ed
ammazzano Sarah ed i suoi complici ma, Diana, orami impazzita ed in preda ad una
furia omicida uccide anche Richard.
Horror, girato solo in interni, con una
trama slegata e volutamente irriverente che fa il verso ai film d’avanguardia
prodotti dalla cinematografia indipendente americana. La prima parte è coesa e
lascia sperare in uno sviluppo narrativo intrigante ma, nella seconda, il
regista cambia passo ed affonda nell’horror più bieco e gratuito. Ciccoritti ci
mostra Sarah ed i suoi complici che uccidono gli amici di Richard e di Diane
immergendo una donna in una vasca piena d’acqua e fulminandola con delle
scariche elettriche, sgozzandone poi un’altra, dopo averle estirpato le unghie
dei piedi. A farne le spese è anche il dottor Wilson (Michael Hoole)
un timido psicologo a cui Sarah, con indosso un camice, dopo avergli
prescritto degli antidepressivi e domandato (provocatoriamente) notizie della
sua infanzia e del suo rapporto sui suoi genitori, spara in piena fronte. La
folle protagonista
film si apre con la voce fuori campo di
Richard Forster, scrittore di romanzi polizieschi che racconta una storia strana
e raccapricciante che ha vissuto in prima persona e si chiude con un suo
sarcastico suggerimento: “Vi lascio
questa storia da cui potreste trarne un buon film. Non raccontate in giro che
l’avete ascoltata da un morto. Potrebbero rendervi per pazzi.”