Il professor Kranz, tedesco di Germania 

 

di Luciano Salce con Paolo Villaggio, Adlofo Celi, Vittoria Chamas – Italia  -1978

 

Otto von Kranz (Paolo Villaggio) sbarca il lunario a Rio De Janeiro spacciandosi come mago-illusionista. Non pago, per arrotondare lo stipendio, si improvvisa psicologo e nel suo scalcinato studio riceve Raimunda (Maria Rosa) una giovane prostituta e sua sorella Dosdoris (Vittoria Chamas). Le due donne sono in crisi perché minacciate da Carcamano (Adolfo Celi), un uomo senza scrupoli che, con il loro aiuto, vuole rapire lo sceicco Abdullah, giunto a Rio per una conferenza dei produttori di petrolio. Per una serie di circostanze, Kranz e le due donne rapiscono Abdullah ma, sul finale, scoprono che l’uomo era solo l’autista dell’emiro. Abbandonati i sogni di ricchezza si ritroveranno nuovamente in bolletta e senza il becco di un quattrino.

Pellicola che merita la citazione solo per la scena iniziale che mostra Kranz nei panni del sedicente psicologo. Dopo averle fatte accomodare in una stanza disadorna ed arredata con dei mobili che sembrano raccattati per strada, Kranz ascolta la loro storia, annuisce e poi si rivolge a Dosdoris e le chiede: “Tu hai detto complesso. Allora sei freudiana?”. La donna, senza scomporsi, si imita a rispondergli un banale “No, sono di Rio, se permetti.”

Salce prova a proporre sullo schermo il personaggio del professor Kranz che Villaggio interpretava in televisione ma l’operazione naufraga miseramente ed il film è assolutamente da dimenticare.

 

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