Patierno: “Racconto l’Italia dei furbetti e di chi non vuole mollare il successo”

 

“La gente che sta bene” è il titolo dell’ultimo film di Francesco Patierno, talentuoso cineasta napoletano dell’ultima generazione che nel 2002 strabiliò critica e pubblico con il suo “Pater familas”, pellicola che gli valse una candidatura al Nastro d’Argento ed al David di Donatello come miglior regista esordiente.

Dopo aver diretto nel 2007 "Il mattino ha l'oro in bocca" e nel 2011 "Cose dell'altro mondo", Patierno ritorna dietro la macchina da presa per tradurre sul grande schermo l’omonimo romanzo di Federico Baccomo, edito da Marsilio.

 

“Questo film, dichiara Patierno, che sarà in sala il 30 gennaio, non è un attacco soltanto al berlusconismo ma è un ritratto impietoso di alcuni personaggi che hanno caratterizzato la vita etica e morale dell’Italia negli ultimi venticinque anni. Il protagonista della pellicola è Claudio Bisio che interpreta un avvocato esuberante, logorroico e su di giri che inanella continuamente gaffe. Partito dal nulla, raggiunge l’agognato successo ma, dopo alcuni di colpi di scena, si troverà a cambiare prospettive professionali e a dover fare i conti con se stesso.

 

Una commedia di costume che non punta al mero intrattenimento ma che, rinverdendo i fasti della migliore commedia all’italiana, secondo il regista, “con un pizzico di cattiveria a far sorridere ed a  riflettere.

 

“Sono alla mia quarta esperienza dietro la macchina da presa, prosegue il regista, e sento di essere riuscito, con quest’ultima pellicola, a fare la quadratura del cerchio. Dai film precedenti ho ricavato delle lezioni utili e penso che questa volta sono riuscito a mescolare alla perfezione le mie corde drammatiche e brillanti. Non solo Bisio ed Abatantuono sono perfetti nei loro ruoli ma Margherita Buy, nei panni della moglie di Bisio, appare come non mai nei panni di una donna silenziosa, decisa e sicura di sé.

 

Patierno non poteva però tradire le sue origini napoletane e nel cast compare anche ha il travolgente Carlo Buccirosso.

“Nel finale, conclude Patierno, c’è un bellissimo duetto tra Bisio e Buccirosso, un incontro-scontro tra due attori in stato di grazia.”

 

Articolo pubblicato su Il Corriere del Mezzogiorno – 16-1-2014

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