Moonlight mile – Voglia di ricominciare
(Moonlight mile)
di Brad Silberling con Dustin Hofman,
Susan Sarandon, Juke Gyllenhaal, Ellen Pompeo, Holly Hunter - USA – 2002. Durata
Anni Settanta. Diana, una ragazza che era in procinto di sposare Joe (Juke Gyllenhaal) è ferita mortalmente durante una sparatoria tra due sconosciuti. Ben (Dustin Hofman) il padre della ragazza, va avanti, stordendosi nel lavoro, Jojo Floss (Susan Sarandon), sua moglie e scrittrice affermata, reagisce chiudendosi sempre più in se stessa. I due genitori, in realtà, vivono nella febbrile attesa del giorno del processo che dovrà pronunciarsi sulla pena da far scontare all’assassino della figlia e puntano tutto sulla testimonianza di Joe che, secondo le speranze del loro avvocato difensore (Holly Hunter), nell’aula di tribunale dovrà commuovere e spezzare il cuore dei giurati raccontando che amava Diana e che, con la sua morte, il sogno della sua vita si è infranto. Joe si è trasferito, intanto, a casa dei futuri suoceri e lavora nell’agenzia immobiliare di Ben, un uomo tutto preso ad acquistare dei piccoli esercizi commerciali in difficoltà, per rivenderli e specularci poi sopra. Tra i locali su cui lui ha puntato gli occhi spicca un piccolo bar nel quale lavora Bertie (Ellen Pompeo) una ragazza che aspetta (invano) da tre anni il fidanzato, dato ormai per disperso in Vietnam. Joe s’innamora di lei e, quando è chiamato a deporre in tribunale, smarrito e confuso, trova la forza per raccontare la verità; tre giorni prima della tragedia il loro fidanzamento era andato a rotoli ed i due avevano deciso, di non sposarsi più. Di fronte alla sincera ed accorata confessione del ragazzo, Ben e Jojo mettono da parte i loro desideri di vendetta; Jojo riprende a scrivere e Ben abbandona l’idea di lottizzare la zona.
Silberling, che ha vissuto
nella vita personale un’esperienza tragica (l’attrice
Rebecca Schaeffer
fu brutalmente assassinata da un fan nel 1989 quando aveva ventuno anni) sembra
voler smussare fin troppo gli angoli e dirige una pellicola, ambientata nel New
England ed, in piena guerra del
Vietnam, che attraversa, con pacatezza, i toni del dramma. Il dolore di Ben e
Joio si sente, si percepisce ma è diluito da dialoghi appiccicosi ed impregnati
di un eccessivo buonismo. Il regista, con garbo, mostra due genitori che, dopo
aver ingoiato lacrime e dolore, vivono in un tempo sospeso in attesa di
conoscere a quanti anni di carcere saranno condannati chi ha mutato tragicamente
il loro destino e reciso la giovane vita della figlia. La loro reazione, alle
dichiarazioni di Joe al processo, fin troppo trattenuta e composta, diviene però
il segnale del loro profondo cambiamento interno che li porterà a guardare al
futuro con occhi diversi. Ottima la colonna sonora con brani di
Van Morrison.
Il titolo del film è un riferimento all’omonimo brano dei
Rolling Stones.