Mio caro dottor Grasler  di Roberto Faenza - 1990

Dopo l’inspiegabile suicidio della sorella Friederike (Miranda Richardson) alla quale era fortemente legato, il dottor Grasler (Keith Carradine), medico termale, lascia Lanzarote e torna in una stazione termale in Ungheria dove incontra Sabine Schleheim (Kristin Scott Thomas), figlia di un valente cantante (Max von Sydow) ormai in pensione. Grasler non è insensibile al fascino della dolce e sensibile Sabine ma esita, tentenna, prende tempo e poi scappa via. L’incontro con Katharine (Sarah Jane-Fenton), una ragazza spontanea ed esuberante, sembra restituirlo al mondo vorticoso degli affetti ma quando lei, accettando un suo precedente invito, si dichiara disposta a partire insieme a lui per un viaggio, si tira indietro e, con la scusa di dover concludere un importante affare, fugge via. Corrosa dalla scarlattina, Katharine si spegne, nel giro di un paio di giorni e Grasler è sommerso dai sensi di colpa per non esserle stato al suo fianco. Dopo aver scoperto che l’amico Bohlinger (Mario Adorf) era stato uno degli amanti della sorella, finirà nelle grinfie della vedova Sommer (Miranda Richardson), fisicamente somigliante alla sorella morta e madre di un’insopportabile e capricciosa ragazzina.Faenza rispolvera il romanzo breve Il dottor Gräsler medico termale (1917) di Arthur Schnitzler che ruota intorno al debole, smarrito e spaesato protagonista, spettatore passivo del mondo ed incapace di dare una svolta alla propria esistenza. Il regista ammanta la pellicola di un’eleganza e raffinatezza senza eguali e l’ambienta in un periodo storico (la vigilia della prima guerra mondiale) decadente e volgente al declino. Con eleganza e raffinatezza Faenza ci mostra l’indolente protagonista, afflitto da una patologica tendenza a non decidere, che, pur essendo attratto dalla dolcezza di Sabine e dalla freschezza di Katharine, incapace di prendere contatto con le proprie emozioni, al loro cospetto, stordisce palpiti ed emozioni. Faenza sceglie i toni sommessi e sussurrati e s’affida ad un cast internazionale in stato di grazia; un magico Keith Carradine, nei panni dell’infelice protagonista, un carismatico Max von Sydow ed una Miranda Richardson  che si cala perfettamente nei panni dell’“odiosa” vedova che accalappia Grasler ed in quelli del’inconsolabile Friederike. A far da cornice ad un film praticamente perfetto, l’impeccabile fotografia di Giuseppe Rotunno e dei costumi da favola firmati da Milena Canonero ed Alberto Verso.



Per l'intervista completa a Roberto Faenza, l'antologia della critica e della critica online del film si rimanda al volume di Ignazio Senatore: "Roberto Faenza Uno scomodo regista" - 2012 -Falsopiano Editore

 

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