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Il miele del diavolo

di Lucio Fulci con Brett Hasley, Bianca Marsillach, Corinne Clery, Stefano Madia -  Italia – 1985 – Durata 75’ – V.M 14

 

Guido (Stefano Madia) un giovane sassofonista e Cecilia (Bianca Marsillach) sono protagonisti di una bollente relazione amorosa. Lei cerca di sfuggire alle sue continue richieste sessuali ma poi  asseconda i suoi torbidi desideri. Vittima di un incidente motociclistico Guido va in coma e muore. Disperata, Cecilia decide di vendicarsi del professor Dominici (Brett Hasley)  il chirurgo che in sala operatoria non è riuscito a salvarlo. Dopo averlo minacciato telefonicamente, lo sequestra, lo sevizia e lo tortura ma, vittima della propria malsana ambivalenza, inizia a far l’amore con lui. In un crescendo sempre più confuso si dibatte tra il desiderio di ammazzarlo e di liberarlo. Il classico finale aperto chiude la vicenda.

Con questa pellicola Fulci delude i suoi fan ed impagina un film senza né anima, né pathos e prova a dare un minimo di ritmo alla trama inserendo dei flashback che ci mostrano le evoluzioni amorose dei due giovani fidanzati. Per tutto il film Cecilia appare indecisa se vestire i panni della vendicatrice o se utilizzare l’ostaggio per placare i propri complulsivi comportamenti erotomanici. Il professor Dominici, dal canto suo, non è uno stinco di santo e, nella prima parte del film, si eccita chiedendo alle prostitute di mettere in atto delle modalità autoerotiche. Una stucchevole colonna sonora perennemente in sottofondo nuoce ancor più alla fruizione del film. Corinne Clery nella parte della moglie insoddisfatta del dottore cerca di salvare il salvabile e la povera Marsillac cerca di dare intensità ad un personaggio che, per esigenze di copione deve stare in scena più spogliata che vestita. Il titolo del film è un riferimento ad un componimento composto da un amico del chirurgo, citato nel corso del film.

 

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