Intervista a Maurizio Casagrande

 

Alzi la mano chi non ha mai visto un film con Maurizio Casagrande. Attore caratterista, figlio d’arte, ha catturato il grande pubblico con la sua irresistibile vis comica facendo da “spalla” a Vincenzo Salemme in tanti film, vestendo i panni del maresciallo Bruno Morri nella fiction Carabinieri ed interpretando Napoletans ed il delizioso La scomparsa di Patò, tratto dall’omonimo romanzo di Andrea Camilleri. Attore eclettico e versatile, dopo aver affinato negli anni stile e marche di riconoscimento, ha sentito il bisogno, come tanti suoi colleghi, di arricchire ancor più il proprio bagaglio professionale, passando dietro la macchina da presa.

 

“Il film l’ho scritto qualche anno fa con Andrea Dal Monte ed è rimasto lì nel cassetto. A lui avevo detto: “Preparati. Per me rimarrà lì perché di certo non sono il tipo che va in giro dai produttori.” Poi è successo tutto per caso e non appena ho sentito forte dentro di me l’urgenza di farlo, ho capito che non avrei potuto affidare la sceneggiatura a nessun altro regista.”

 

E’ un fiume in piena Maurizio Casagrande, entusiasta per la prossima uscita in sala (il 21 settembre) di Una donna per la vita, film che lo vede nella doppia veste di regista e protagonista.

 

“Non è un film realistico ma la vicenda, ammantata da un tocco favolistico, vuole sottolineare come, a volte, non ci rendiamo conto di quanto sia positiva la persona che abbiamo vicino e solo quando ne incontriamo una nuova, comprendiamo quanto era importante quella persona che fino ad allora era stata al nostro fianco. Il cast l’ho scelto in funzione del personaggio ed al fianco della bravissima Sabrina Impacciatore, nei panni della donna gelida e strana, ho voluto la bellissima Margareth Madè. Non so se riuscirò a girare un altro film ma una cosa è certa; mi sono sentito così a mio agio dietro la macchina da presa che sono certo è un’esperienza che vorrò rifare. Quando poi due professionisti come Gian Filippo Corticelli, direttore della fotografia ed Eva Coen, costumista, mi dicevano che sul set ero deciso, tranquillo, rassicurante e che avevo le idee chiare, tutto è risultato più facile. Devo ringraziare poi tutti gli amici che hanno lavorato con me; Biagio Izzo, Giobbe Covatta, Neri Marcorè, Maurizio Mattioli, Pino Insegno. Vincenzo Salemme poi si è subito reso disponibile ed ha fatto un cameo delizioso che ha fatto piegare dalle risate tutti coloro che erano sul set. Scoprire, infine, che mio padre, per il quale ho cucito un personaggio divertentissimo (è un anziano signore che lavora in albergo, sembra sveglio ma in realtà dorme tutto il tempo che è in servizio) ha creduto in te, ti dona quella carica che finisci per trasmettere a tutti coloro che lavorano con te. Una delle forze del film è, secondo me, derivato proprio dal mio essere attore; per ogni personaggio che compare sulla scena, pensavo: “Questo personaggio lo interpreterei?” Per ognuno di loro ho riservato uno spazio, caratterizzandolo sempre più. Ci tenevo, inoltre ad ambientare il film a Napoli sia per una questione d’affetto sia per spazzare via quella rappresentazione di una città solo immondizia e camorra. E’ una Napoli da cartolina? Ben venga, di quella Napoli ce la siamo dimenticati.”

 

Ma le sorprese non finiscono qui. L’infaticabile Casagrande comparirà sul grande schermo in questo week-end con una commedia amara, dal taglio autoriale, Gli equilibristi diretto da Ivano De Matteo, al fianco di Valerio Mastandrea e Barbora Bobulova.

 

“Il regista mi ha chiesto di limare e di smussare al massimo la mia verve comica. Tu fai ridere, mi ha detto, anche se leggi l’elenco telefonico.” 


Articolo pubblicato il 13-9-2012 su Il Corriere del Mezzogiorno

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