Il mai nato (The Unborn)

di David S. Goyer con Odette Yustman, Gary Oldman, Jane Alexander, Cam Gigandet, Meagan Good - USA- 2008 – Durata 87’

 

Casey (Odette Yustman), giovane studentessa, è tormentata dalla visione di un bambino che le appare all’improvviso davanti ai suoi occhi. Ben presto l’incubo si trasforma in realtà e, spinta ad indagare sul proprio passato, scopre delle inquietanti verità; sua madre è morta suicida e lei è la sorella gemella di un fratellino che non era mai nato e che è misteriosamente legato a quel bambino.  Casey scopre che la visione che la perseguita non è altro che l’anima di un bambino, morto ad Auschwitz a cui è stato impedito l'ingresso in Paradiso e che, nutrendosi della sua paura, spera di poter avere la meglio su di lei. Grazie al rabbino Sendak (Gary Oldman) scopre che quel bambino è un  Dybbuk  e che solo un esorcismo può liberarla da quella terribile maledizione.

Il tema del doppio e del fratello mai nato erano già stati declinati con migliore fortuna da Alex Infacelli nel suo imperfetto ma visionario ed evocativo H2Odio. Goyer, sceneggiatore dei due Batman diretti da Christopher Nolan, de Il corvo 2 e dello splendido Dark City, impagina un horror asfittico e di maniera che lambisce, senza emozionare, i territori della ghost-story e del sovrannaturale. La trama è tortuosa e confusa, non bastano i soliti trucchetti ed espedienti del genere per far salire di qualche tacca la tensione ed è cervellotico e posticcio il riferimento agli esperimenti sui gemelli messi in atto nei campi di concentramento nazisti. A completare un cast che non brilla per intensità recitativa Jane Alexander nei pani di un’inquietante veggente, Cam Gigandet in quelli dello sbiadito fidanzato e Meagan Good in quelli della migliore (e sfortunata) amica della protagonista. Al limite del ridicolo ed assolutamente da dimenticare la scena finale con il salvifico esorcismo.

 

 

Recensione pubblicata sulla Rivista Segno Cinema - N 159 - Settembre - Ottobre 2009

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