Magnifica ossessione (Magnificent onsessioni)

di Douglas Sirk con Rock Hudson, Jane Wyman, Barbara Rush, Richard H. Cutting – USA – 1954 – Durata 108’

 

Bob Merrick (Rock Hudson) un giovane milionario playboy ed ex studente di medicina sta scorazzando sul lago con il suo potente motoscafo quando rimane vittima di un incidente. Il dottor Phillips, un uomo  generoso e molto stimato professionalmente, accorre per prestargli soccorso ma, dopo averlo salvato, muore per una tragica fatalità. Roso dai sensi di colpa per aver causato involontariamente la sua morte,  Bob prova in più occasioni a contattare Helen (Jane Wyman) la vedova del dottore che, ostinatamente, si rifiuta di incontrarlo. Bob, decide allora di versarle, in incognito, una grossa cifra lasciandole credere che sia stata elargita da una fantomatica assicurazione. Cocciuto e testardo insiste nell’incontrare  Helen che, per sottrarsi alle sue insistenti richieste, rimane vittima di un incidente d’auto e perde la vista. Joyce (Barbara Rush) la figlia di Helen impone a Bob di starle alla larga ma lui non si da per vinto e, senza mai comparire in prima persona, si adopera affinché lei contatti i più grandi oculisti del mondo. Non pago, diviene amico della donna sotto le mentite spoglie del signor Robert Robinson e trascorre ore ed ore al suo fianco. Dopo aver espugnato il suo cuore le chiede di sposarlo ma quando le rivela la vera identità, lei scappa via, facendo perdere le proprie tracce. Bob la ritrova dopo lunghe ricerche ed, avendo ormai terminato gli studi in medicina, l’opera, donandole nuovamente la vista.

Melodramma inondato da uno splendido e fiammeggiante Technicolor che mette in scena il dramma di un uomo ossessionato dal bisogno di pareggiare i conti con la propria coscienza. E’ lo stesso Bob che confessa al dottor Dodge (Richard H. Cutting) l’intenzione di prodigarsi per il prossimo e nell’apprezzare il suo lodevole intento, il medico gli risponde: “Il consacrare la propria vita agli altri, il dedicare le proprie forze ad un sublime ideale, le costerà molti sacrifici. Una volta presa questa strada è impegnato, non potrà più tirarsi indietro ma scoprirà la fonte della sua forza motrice e finirà ossessionato ma, mi creda, sarà una magnifica ossessione.” Il film può far sorridere per la sua ingenuità e per  la patologica ossessione con la quale Bob ronza intorno ad Helen ma l’intera vicenda rispecchia in pieno la poetica sirkiana, fatta di irrefrenabili slanci emotivi, di passioni ardenti e di un pizzico di mieloso e decadente romanticismo. Remake del film del Al di là delle tenebre di John Sthal (1935). Splendida la fotografia di Russell Metty. Dal romanzo di Lloyd Cassel Douglas.

 

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