La lupa

di Gabriele Lavia con Monica Guerritore, Raul Bova, Michele Placido, Giancarlo Giannini, Alessia Fugardi – Italia- 1996 – Durata 105’

 

Gnà Pina (Monica Guerritore) soprannominata “la lupa” è la pietra dello scandalo del piccolo paese in cui vive. Con la sua carica di sensualità è riuscita a stregare Malerba (Michele Placido) e finanche padre Angiolino (Giancarlo Giannini) che, travolto dal turbinio dei sensi, è stato costretto a trasferirsi in un’altra canonica. Non paga inizia a far gli occhi dolci a Nanni (Raul Bova) un giovane dal bello aspetto, povero e spiantato, rientrato in paese dopo la ferma militare. Nanni non cede alle sue voglie e le chiede in sposa la figlia Maricchia (Alessia Fugardi). Neanche il matrimonio e l’arrivo di un nipotino riescono ad arrestare gli insaziabili desideri di Gnà che trascina il genero in un’inarrestabile vortice di passione. L’inevitabile tragedia esploderà nel finale.

Lavia trasferisce sullo schermo il bellissimo racconto di Giovanni Verga ma la sua pellicola non è maledetta come ci si aspettava e non sprigiona né l’odore di zolfo, nè del peccato. Il tema della “roba” assolutamente centrale nella novella verghiana nel film è sforato appena e “la lupa” più che dannata sembra solo una donna assatanata di sesso ed in preda ad un costante delirio erotomanico. La pellicola non s’infiamma ma è attraversata da colori caldi e solari ed arricchita dall’uso discreto della voce fuori campo.  Remake del film diretto da Alberto Lattuada.

 

 

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