Lager SS 5 L’inferno delle donne

di Sergio Garrone con Rita Manna, Serafino Profumo, Attilio Dottesio, – Italia – 1976 – Durata 95’ – V.M 18

 

In un lager nazista, diretto dal tenente Hans (Serafino Profumo) il dottor Abraham (Attilio Dottesio) ebreo e detenuto, conduce con il supporto di altri due medici degli esperimenti sui trapianti cutanei sulle deportate allo scopo di poter alleviare le sofferenze dei soldati tedeschi, ustionati dalle bombe al fosforo durante la guerra. Nel lager le prigioniere, oltre a fungere da cavie, sono torturate e costrette a cedere alle voglie degli ufficiali nazisti. Alina (Rita Manna) una partigiana giamaicana di colore, con l’aiuto del dottor Abraham e di sua figlia Edith (Paola Corazzi)  organizza la rivolta e conquista la libertà.

Il tema del “mad doctor” è caro al regista, al punto che sia ne La mano che nutre la morte del 1974  che ne Le  amanti del mostro, diretto nello stesso anno, erano comparsi degli scienziati impegnati in pionieristiche operazioni chirurgiche di trapianto cutaneo e/o impegnati nella sperimentazione di magiche pozioni per combattere l’impotenza. Nelle due pellicole l’ambientazione gotica, i vecchi manieri e le strane ampolle ed alambicchi fornivano un tocco misterioso ed inquietante alla vicenda. Garrone, invece, nel trasporre la vicenda in un lager nazista finisce solo per mostrare qualche scena dove sesso, horror e torture vanno noiosamente a braccetto. Non pago Garrone nello stesso anno ha diretto Lager Ssadis Kastrat Kommandantur, pellicola gemella, ambientata anch’essa in un lager nazista.

 

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